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Sit-in davanti al Comune di Pescara: “Un anno da sgombero, ci diano risposte su mercatino etnico”

Sit-in davanti al Comune di Pescara: “Un anno da sgombero, ci diano risposte su mercatino etnico”

PESCARA, 5 giugno 2017 – Ad un anno dallo sgombero del mercatino etnico dalle aree di risulta, nonostante le promesse e le rassicurazioni fornite dall’amministrazione comunale di Pescara, non è stato ancora reso operativo il percorso avviato per trasferire il mercatino sotto al tunnel della stazione ferroviaria. Una situazione di stallo che sta mettendo a dura prova l’intera comunità immigrata, che peraltro negli ultimi giorni, nella vicina Montesilvano, è stata vittima dello sgombero di massa che ha interessato il cosiddetto “ghetto” di via Ariosto, popolato in larga parte da cittadini di origine senegalese. Per chiedere al Comune di Pescara risposte certe e immediate, finalizzate a favorire l’integrazione e l’inclusione sociale, questa mattina i rappresentanti di Cgil, Rifondazione Comunista, Comunità degli Immigrati di Pescara e cittadini di nazionalità africana e bengalese, hanno dato vita ad un presidio davanti al municipio.Il sit-in si è aperto con un minuto di raccoglimento per le vittime dell’attentato di Londra.

Patrick Goubadia, dell’Ufficio Immigrazione Cgil, commenta:

“Questo presidio pacifico non è contro la Giunta, ma contro il Consiglio comunale che deve dare risposte attese ormai da un anno. A questi oltre 120 lavoratori autonomi dobbiamo dare la possibilità di lavorare, dando seguito a soluzioni già individuate. Chiediamo anche l’apertura di un tavolo permanente. Diciamo no alle strumentalizzazioni della Destra”.

D’altronde non si può da un lato accusare gli immigrati di essere dediti ad attività criminali, e dall’altro negare loro la possibilità di lavorare, sia pure nell’ambito di una economia marginale e di sopravvivenza.

Concetti che sono stati ribaditi da una delegazione dei manifestanti, al sindaco Marco Alessandrini, nel corso di un incontro.

Emilia Di Nicola, segretario provinciale della Cgil, spiega:

“Al sindaco abbiamo chiesto di chiudere questa vicenda e sistemare la questione del mercatino dei senegalesi, così come di risolvere i problemi della comunità bengalese. Il problema lavorativo dei migranti in città è molto forte, pensiamo che debba essere tutta la città a ragionare sulle politiche di inclusione per gli immigrati, sia nel commercio fisso sia su quello ambulante”.

Corrado Di Sante, segretario provinciale di Rifondazione, rimarca:

“E’ passato un anno dal vergognoso sgombero del mercatino della stazione. Da allora la soluzione individuata, un nuovo mercatino, non è stata ancora realizzata, con un ulteriore aggravamento delle condizioni di vita delle comunità di migranti, non solo senegalesi”.

A stretto giro la replica del sindaco Alessandrini, che dice:

“Questo incontro giunge dopo lo sgombero di via Ariosto, che ha posto il tema centrale dei nostri tempi, che è quello del rapporto dell’integrazione con gli stranieri che da tempo lavorano nel nostro Paese. Questa è una città accogliente e noi ci impegnano in una vera e propria politica di integrazione e vogliamo farlo attraverso percorsi di piena legalità. Su questo fronte noi siamo al lavoro da tempo e certamente la disponibilità ad un ampio confronto c’è stata e ci sarà, perché credo che più che mai oggi su questa materia sia necessario il dialogo e non le contrapposizioni ecologiche. La soluzione su cui stiamo lavorando, ovvero il mercatino sotto il tunnel della stazione, è quella individuata anche da una risoluzione del Consiglio comunale, e su cui continuiamo a muoverci, anche perché tra le varie opzioni sul tavolo, questa resta quella migliore possibile”.

Al fianco del sindaco hanno partecipato all’incontro con le comunità senegalese e bengalese anche i consiglieri comunali di Sinistra Italiana, Ivano Martelli e Daniela Santroni, e il democrat Tonino Natarelli, presidente della commissione Politiche sociali, oltre a Gaetano Silverii, dirigente comunale del Settore Mercati.

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