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Sulmona, ricorso della Asl contro la chiusura del centro di igiene mentale

Sulmona, ricorso della Asl contro la chiusura del centro di igiene mentale

SULMONA, 21 novembre – Sospendere o annullare l’ordinanza di chiusura del sindaco per “ridare agli utenti l’efficiente servizio erogato fino a pochi giorni fa, abbandonare la sede provvisoria dell’ospedale e tornare negli ampi locali di Viale Mazzini”. Sono gli obiettivi  dichiarati del ricorso presentato ieri al Tar dalla Asl dell’Aquila, contro il provvedimento del sindaco di Sulmona con cui il 13 novembre scorso è stata disposta la sospensione dell’attività del centro di igiene mentale e centro diurno psichiatrico di Sulmona. Chiusura decida a seguito di  un’ispezione dei Nas nei locali di viale Mazzini che ospitavano i servizi.

Secondo l’azienda sanitaria, infatti, le irregolarità rilevate, come verificato dal dipartimento di prevenzione della Asl in un sopralluogo, sarebbero del tutto ininfluenti ai fini dello svolgimento dell’attività di assistenza.

“La decisione del sindaco di dare lo stop al servizio ha costretto l’azienda sanitaria a spostare altrove i servizi con forti disagi dei malati e le ripetute proteste” dichiara la Asl, che sottolinea anche come la richiesta inviata al sindaco di rinviare di trenta giorni la decorrenza del provvedimento di chiusura, al fine di tutelate i pazienti, sia rimasta lettera morta.

Tanto che per non interrompere il servizio l’azienda è stata costretta a trasferire l’attività di assistenza all’interno dell’ospedale, soluzione che non consentirebbe di assistere adeguatamente i pazienti ai quali vanno somministrate terapie in modo continuativo: disagio che potrebbe ripercuotersi negativamente sugli utenti.

“La nostra priorità assoluta – dichiara il manager Rinaldo Tordera – è quella di tutelare la salute di pazienti fragili e con patologie croniche che hanno bisogno di un’assistenza costante, puntuale e meticolosa che solo la sede di viale Mazzini, ampia e organizzata sul piano logistico, può assicurare. E’ nostro dovere fare del tutto per offrire la migliore assistenza possibile a malati e famiglie”.

Da qui il ricorso urgente al Tar, con la battaglia della Asl che nei giorni scorsi ha registrato anche  il sostegno delle associazioni dei pazienti e di quelle per i diritti del malato, tra cui Cittadinanzattiva, che ha preso posizione invitando il sindaco a valutare l’opportunità di revocare il suo provvedimento.

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