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Teramo, Brucchi ancora senza numeri in consiglio ma non si dimette: “Resto al mio posto” / VIDEO

Teramo, Brucchi ancora senza numeri in consiglio ma non si dimette: “Resto al mio posto” / VIDEO

TERAMO, 7 novembre – Il braccio di ferro tra il sindaco Maurizio Brucchi e Paolo Gatti, almeno per il momento, segna un punto per quest’ultimo. I consiglieri di Futuro In, lista civica che fa riferimento proprio all’ex assessore regionale, non si presentano in consiglio e così anche questa volta la seduta per l’approvazione del bilancio, oggi in seconda convocazione, non si apre per mancanza del numero legale. In aula sono presenti  13 consiglieri contro contro i 17 necessari per aprire il consiglio.Fuori dall’aula anche i consiglieri della lista civica e tutta la minoranza.

Brucchi, che era arrivato in consiglio ostentando sicurezza, non molla. “Non mi dimetto”, assicura il sindaco, ricordando come adesso ci siano 20 giorni di tempo per convocare un nuovo consiglio ed approvare il bilancio. Anche se sul primo cittadino pende anche la spada di Damocle delle dimissioni dei tre assessori di Futuro In, che oggi al contrario dei colleghi consiglieri erano presenti in aula: Eva Guardiani l’ha annunciato subito dopo il consiglio mancato, e Franco Fracassa e Caterina Provvisiero ci starebbero seriamente pensando.

“Prendo atto oggi che il gruppo di Futuro In ha voluto disertare questa importante assemblea. Nella vita si possono fare tante cose ma bisogna presentarsi e dire quello che si pensa –  dichiara Brucchi –  Ci sono ancora quattro giorni perché scada il termine previsto dalla norma, che è l’11 novembre, poi ci sono 20 giorni che il Prefetto dà ad un’amministrazione per approvare il bilancio. Io riconvocherò la riunione dei capigruppo ed un  nuovo consiglio comunale con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio. E vedremo per quante volte in questa città mancherà il numero legale a danno della città di Teramo”.

Una cosa, almeno per il momento, è certa: il braccio di ferro all’interno di Forza Italia, di cui sia Brucchi che Gatti sono due dei principali esponenti, è ancora aperto:

“I cittadini mi hanno chiesto di governare la città per cinque anni e io questo farò. Per me il traguardo è giugno 2019, se qualcuno intende far cadere prima questa amministrazione e far arrivare il commissario lo può fare tranquillamente, siamo un paese democratico. Però  i cittadini devono sapere chi è che vuole il commissario in questa città”.

Duro il commento delle opposizioni consiliari, per le quali quanto accaduto oggi non è che l’ennesimo atto di una lunga agonia di una maggioranza ormai inesistente. Agonia alla quale il centrodestra starebbe costringendo l’intera città.

“E’ l’ennesima dimostrazione della fine di questo centrodestra,  di un’esperienza che in realtà si è chiusa da tempo e che oggi si colora di grottesco con la decisione del gruppo consiliare di Futuro In, il gruppo di maggioranza  relativa, il principale responsabile del fallimento politico del centrodestra teramano e dei danni che sta creando alla città, di non presentarsi alla  discussione in consiglio del bilancio  – commenta  il capogruppo di Insieme Possiamo Gianguido D’Alberto – E questo dopo aver detto per  mesi che andava approvato. Su Teramo si conferma un gioco politico, una lotta tra i leader del centrodestra che pensano solo alle loro fortune e che non hanno minimamente a cuore l’interesse della città”

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