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Teramo, Di Pasquale: “Brucchi caduto perché si sono divisi sul potere, non sulla visione della città”

Teramo, Di Pasquale: “Brucchi caduto perché si sono divisi sul potere, non sulla visione della città”

TERAMO, 6 dicembre – Nessuna visione della città ma solo logiche di spartizione del potere, che alla fine hanno portato alla caduta dell’amministrazione Brucchi. E’ questa la lettura politica dell’ex candidato sindaco del centro sinistra ed esponente di spicco del Pd Manola Di Pasquale, che intervenendo sullo scioglimento del consiglio comunale di Teramo, dopo le dimissioni in massa di opposizione e “gattiani”, oltre che dei consiglieri della lista civica al Centro per Teramo, lancia dure accuse al centrodestra.

“Questa amministrazione è caduta perché non è riuscita a governare e si è divisa sul potere non sulla visione della città – dichiara Di Pasquale – E’ necessario subito recuperare  la buona politica, quella che non perde tempo (e denaro dei cittadini) per liti e divisioni. Teramo è rimasta ‘indietro’ di dieci anni sul cammino del buon senso e del buon governo ma nella città e fra i cittadini c’è tanta voglia di ricostruire, di mettersi in gioco, di partecipare”.

Di Pasquale sottolinea come sul terremoto, sulle scuole, sull’ambiente siano stati proprio i cittadini teramani a “dare la sveglia squarciando un sudario di politica inconsistente fatta solo di rivendicazioni e ragioni personali”, e parla apertamente di  un “altare di potere” sul quale il centrodestra avrebbe  “sacrificato buona parte del tessuto commerciale del centro storico (un’economia a pezzi come il Corso di Teramo)”.

“Hanno totalmente ignorato, in un momento di ripresa industriale e di opportunità derivanti dai Bandi regionali, europei e del Governo – continua Di Pasquale –  quelle politiche per il lavoro che l’unica città con un consorzio industriale aveva il dovere di mettere in campo come priorità; hanno lasciato sole tutte le fasce deboli della società con una totale assenza di politiche sociali; stiamo rischiando di perdere i finanziamenti assegnati per l’inerzia nella progettazione (dalla Cona al Teatro Romano l’elenco è lungo); hanno distrutto e affamato l’associazionismo culturale che sta mostrando un coraggio da leoni resistendo alla sciatteria amministrativa. Un fallimento che i teramani pagano a caro prezzo anche con una marginalità sempre più marcata rispetto agli altri capoluoghi abruzzesi”.

Una situazione a fronte della quale sarebbe intollerabile, per l’esponente del Pd, il cinismo mostrato dal centrodestra teramano, intento a fare proclami sul futuro e parlando di liste già pronte e candidati forti.

“Hanno già perso: la città si è svegliata e quelle liste e quei candidati pronti,  che escludono ogni percorso di democratica partecipazione, di ascolto della città viva, di valorizzazione delle energie e dei valori delle persone – conclude Di Pasquale – suscitano enorme inquietudine. Il centrosinistra ha una grande opportunità che va colta con un senso di responsabilità: il dialogo con i cittadini, la rete delle forze alternative a questa amministrazione di centrodestra, un progetto forte, autorevole, riconoscibile e immediatamente spendibile per risollevare le sorti di una comunità che sta tenendo duro nonostante tutto. Un processo di ricostruzione,  e il pensiero va anche al terremoto, che si distanzia anni luce dalle liste e dai nomi già pronti nei cassetti di chi ha tramato contro la città per mantenersi un posto al sole”.

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