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Teramo, il Pd in vista delle prossime amministrative: “Bisogna avere una visione d’insieme della città”

Teramo, il Pd in vista delle prossime amministrative: “Bisogna avere una visione d’insieme della città”

TERAMO, 2 gennaio – L’arrivo del nuovo anno e le prossime amministrative di primavera diventano l’occasione, per i tre consiglieri comunali uscenti del Pd  Flavio Bartolini, Maurizio Verna e Alberto Melarangelo di fare il punto sugli ultimi anni dell’amministrazione Brucchi e sulle priorità per la città in vista delle elezioni. Priorità illustrate questa mattina in una conferenza stampa in cui dalle parole di Verna sono emerse anche tutte le divisioni interne al partito in merito alla discussione sui nomi dei probabili candidati a sindaco. Tanto che Verna mette un proprio e veto sul nome, circolato in questi giorni, dell’attuale presidente della Provincia Renzo Di Sabatino.

“Nutro seri dubbi su un’eventuale candidatura a sindaco di Teramo di Renzo Di Sabatino. Puntare su un candidato di Bellante quando su Teramo c’è un gruppo dirigente che in questi anni si è impegnato moltissimo sul territorio non mi sembra una scelta giusta, anche perché in questi anni in Provincia non l’ho visto particolarmente attivo su questa città – ha detto Verna – Io sono una persona libera, se dovesse essere lui il candidato non mi impegnerei a sostenerlo. Credo comunque che il suo nome sia sostenuto da una parte minoritaria del partito”.

Polemiche a parte i tre consiglieri hanno tracciato un bilancio drammatico della città, descritta come un territorio totalmente abbandonato a se stesso.

“Dopo anni in cui si è vissuto alla giornata c’è bisogno di una visione di insieme e di lungo periodo della città – ha sottolineato l’ex capogruppo del Pd in consiglio comunale Flavio Bartolini – Le priorità sono tante, tre a mio avviso quelle più importanti: innanzitutto c’è bisogno di riorganizzare gli uffici urbanistica e lavori pubblici, che sono in seria difficoltà anche per come è distribuito il personale. In secondo luogo c’è bisogno di una progettualità culturale per rilanciare in maniera immediata il territorio. Terza cosa c’è l’aspetto relativo alla ricostruzione, particolarmente importante, e che si lega con la necessità di una politica scolastica che in questi anni è stata totalmente assente”.

Per il Pd c’è l’assoluta necessità di riportare Teramo ad essere città capoluogo, un ruolo che avrebbe perso negli anni anche grazie allo spopolamento post terremoto.

“In questi anni e soprattutto nell’ultimo anno è stata una città paralizzata – ha commentato Melarangelo –  una città che va sottratta allo squallore in cui relegata. Non può essere tema di discussione una bancarella in piazza o la mancanza di una festa a capodanno. Bisogna riaggregare la popolazione, mettendo insieme competenze ed idee e tirando fuori proposte possibili”.

Melarangelo ha citato l’esempio del Teatro romano e del Castello della Monica “che in questi anni sono stati superfinanziati” ma per i quali “non si è visto nemmeno un cantiere”.  Temi sui quali il Pd promette di battersi, nonostante i tempi difficili.

“In futuro ci saranno molte scelte da fare, anche impopolari – ha concluso Maurizio Verna – ci sono due modi di fare politica, quello che fa il centrodestra, che promette di tutto, e quello  che vogliamo fare noi, essendo trasparenti e leali. Ci saranno scelte da fare lacrime e sangue, in bilancio c’è un disavanzo di 15 milioni, soldi che da qualche parte dovranno uscire. Per il resto tra le priorità c’è quello che è stato anche l’unico argomento di cui si  parlato quest’anno al di là della crisi politica, che è il nuovo ospedale. Nuovo ospedale che dovrà necessariamente essere localizzato nel capoluogo e di cui rivendichiamo la paternità”.

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