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Teramo, iscrizioni al Partito Comunista troppo care: dirigenti e militanti abbandonano Marco Rizzo

Teramo, iscrizioni al Partito Comunista troppo care: dirigenti e militanti abbandonano Marco Rizzo

TERAMO, 18 aprile – La sinistra è davvero in crisi se il Partito Comunista di Marco Rizzo, una delle formazioni più intransigenti del variegato mondo della sinistra radicale italiana, mette in fuga dirigenti ed iscritti a causa del costo troppo elevato delle tessere. La rivolta è scattata a Teramo, dove gli esponenti del partito hanno scelto di andarsene in massa. Non hanno voluto rivelare l’ammontare della quota ma – stando alle indiscrezioni – la cifra supererebbe ampiamente i 100 euro annuali. Non esattamente una cifra alla portata di tutti.

Proprio per questo a Teramo, dove la forza politica di Rizzo ha una delle sue roccaforti abruzzesi, i vertici del partito, a cominciare dal segretario provinciale Mario Ferzetti e da quello cittadino Mirko De Berardinis, hanno deciso di uscire dall’organizzazione, assieme a tutti gli altri iscritti, militanti e dirigenti.

Alla base del clamoroso abbandono, le nuove regole sul tesseramento volute dal Comitato Centrale del Partito Comunista, che impongono per l’adesione al partito il pagamento obbligatorio di quote mensili, ritenute troppo elevate dalla base.

Gli esponenti del Pc teramano non intendono rivelare l’ammontare della quota, ma , stando alle indiscrezioni, si la cifra supererebbe di parecchio i 100 euro annuali.

I vertici teramani accusano:

“Un finanziamento con scadenze fisse anche per disoccupati, studenti, pensionati, precari ed operai, in aperta violazione del principio marxista ‘ciascuno dà secondo le sue possibilità’, che da sempre regola la militanza nei partiti comunisti. Tutti gli ormai ex iscritti hanno espresso la comune volontà di proseguire insieme il positivo percorso di impegno politico e culturale portato avanti finora sul territorio, terminato per una causa inaccettabile, non imputabile ai sottoscritti. Pertanto, nelle prossime settimane, saranno discusse e valutate collettivamente le future modalità d’azione”.

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