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Teramo, le opposizioni presentano la sfiducia e chiamano a raccolta i dissidenti della maggioranza

Teramo, le opposizioni presentano la sfiducia e chiamano a raccolta i dissidenti della maggioranza

TERAMO, 24 maggio – L’avevano annunciata ed oggi l’hanno sottoscritta. La sfiducia nei confronti del sindaco Maurizio Brucchi è diventata realtà, firmata da tutte le forze di opposizione, oggi più compatte che mai. Dodici firme, sulle tredici necessarie per  presentarla ufficialmente e discuterla in consiglio.  Una firma, quella mancante, che la minoranza chiede ai dissidenti, che solo così dimostrerebbero coerenza rispetto alle posizioni espresse negli ultimi mesi di questa crisi politica infinita.

“La firma della mozione di sfiducia da parte di tutta l’opposizione, compatta, va a spegnere anche quelle voci che adombravano possibili tentativi di “pescare” tra la minoranza i numeri mancanti a Brucchi per governare – sottolinea il capogruppo del Pd in consiglio comunale Gianguido D’Alberto – Il tempo di questa amministrazione è scaduto, Brucchi si era dimesso per risolvere i suoi problemi politici. Dopo 20 giorni, il tempo che gli viene concesso dalla legge, ha ritirato le dimissioni senza aver risolto i suoi problemi e prendendosi al contrario altro tempo, fino al 6 giugno, per cercare di ricompatrtare la sua maggioranza. Il dato di fatto è chiaro, oggi la maggioranza può contare solo su 15 componenti”.

Un maggioranza non maggioranza il cui tempo, secondo le opposizioni, è ormai finito. E questo, come sostengono nella mozione di sfiducia le opposizioni, perché il “sindaco non è né autonomo né indipendente”, perché l’unico obiettivo di questa amministrazione sarebbe quello di arrivare alle prime scadenze elettorali utili, perché Brucchi e la sua maggioranza avrebbero fallito tutti i progetti e gli obiettivi, perché di fronte ad una situazione di pre dissesto finanziario avrebbero continuato a far finta di niente e a pensare solo ad equilibri e poltrone.

“Non è più tollerabile questo teatrino della politica  che sta andando avanti da tempo, con un immobilismo amministrativo che diventa immobilismo di una città che è già  in grande sofferenza – conclude D’Alberto – Noi abbiamo preparato lo strumento per liberare la città da questa situazione, che è quello della sfiducia. Adesso ci auguriamo coerenza da parte dei dissidenti, che non hanno più scuse, per poterla portare in consiglio comunale e verificare se esiste ancora una maggioranza” .

Per essere discussa nel consiglio del sei giugno la sfiducia dovrebbe essere presentata entro venerdì.
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