TERAMO, 1 febbraio – Vent’anni fa avevano avuto una storia, che lei alla fine aveva deciso di troncare. Ma lui non si era dato pace e aveva continuato a cercarla, seguirla. Tanto che già in passato la donna lo aveva denunciato, con l’uomo che alcuni anni fa era stato raggiunto anche da un’ordinanza di divieto di avvicinamento alla ex emesso dal gip di Teramo. Ma questo non lo aveva scoraggiato e così, a febbraio 2017, era ritornato all’attacco. Almeno secondo l’accusa che l’ha portato a processo per stalking.A finire sul banco degli imputati un 78enne teramano, che secondo l’accusa da febbraio a luglio avrebbe molestato e minacciato la donna, causandole un perdurante stato d’ansia e costringendola a cambiare le proprie abitudini per paura che le potesse succedere qualcosa.

Per mesi, infatti, si sarebbe recato ogni giorno sotto casa della donna per controllarne gli spostamenti, oltre ad aspettarla fuori dal luogo di lavoro e raggiungerla anche sotto il luogo di lavoro della figlia.

Ma non solo. Perché in più occasioni l’avrebbe raggiunta sotto casa della madre, avvicinata in alcuni locali pubblici, e seguita fin sotto casa quando lei cercava di allontanarsi.

“Mi seguiva ovunque, sotto casa, al lavoro” ha raccontato oggi in aula la donna, che rispondendo alle domande di pm ed avvocato ha ripercorso quei mesi nei quali l’uomo l’avrebbe stalkizzata.

Sul banco dei testimoni anche la figlia della donna:

“Lo conosco da 20 anni – ha detto – lui e mia madre prima erano molto vicini, poi lei ha troncato questa storia e lui ci ha rovinato la vita”.