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Teramo, rissa di Capodanno tra rossi e neri: nell’ultima udienza in aula il video delle telecamere

Teramo, rissa di Capodanno tra rossi e neri: nell’ultima udienza in aula il video delle telecamere

TERAMO, 21 novembre – Il 1 gennaio del 2014 si erano affrontati in piazza Dante con mazze da baseball e cinghie in una rissa scatenata, secondo gli investigatori, da motivi legati ad una sorta di “spartizione politica” del territorio. Una rissa tra rossi e neri che, secondo gli inquirenti, altro non era che la prosecuzione di un analogo scontro di alcuni giorni prima, e che vede a processo davanti al giudice Enrico Pompei undici ragazzi di opposte fazioni politiche. Processo che, nella prossima udienza, vedrà la proiezione, in aula, di un video in cui sono raccolte le diverse immagini di quella serata riprese dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. E non è escluso che nell’occasione il processo arrivi a sentenza.

Davanti al giudice, con l’accusa di rissa, per l’episodio del primo gennaio del 2014, ci sono Lorenzo Di Dionisio, Valerio Di Domenico, Lorenzo Martinelli, Stefano Di Carlo, Matteo Massenzi, tutti appartenenti all’area politica della sinistra e Luca Di Domenico, Daniele Catini e Federico Di Francesco, tutti appartenenti all’area di destra, che quella sera secondo la ricostruzione della polizia, dopo essersi incontrati in piazza Martiri in occasione del concerto di Capodanno, si sarebbero sfidati e scontrati in piazza Dante. Una rissa per la quale avevano già definito la propria posizione, con un rito alternativo, altri due ragazzi: Matteo Di Francesco, di destra, che aveva patteggiato sei mesi, e Matteo Di Paolo, di sinistra, che aveva patteggiato un’analoga pena.

Sempre nello stesso processo che vede le due fazioni davanti al giudice Enrico Pompei sono imputati anche Graziano Di Pietro, che deve rispondere sempre dell’accusa di rissa per uno scontro al quale avrebbe preso parte, insieme ad altri ragazzi non identificati, in un bar di piazza Martiri il 29 dicembre del 2013 e Francesco Ciminà, che deve rispondere di porto d’armi od oggetti atti ad offendere per aver portato fuori dalla propria abitazione una cinghia da utilizzare negli scontri.

Accusa quella del porto di armi od oggetti atti ad offendere, di cui devono rispondere anche tutti gli altri imputati per la rissa di Capodanno, oltre a Matteo Di Francesco (che aveva patteggiato per la sola rissa), ai quali l’accusa contesta anche la violazione delle disposizioni a tutela dell’ordine pubblico, per essersi coperti il volto con delle sciarpe al fine di non farsi riconoscere.

A Valerio Di Domenico, Lorenzo Martinelli, Matteo Massenzi, Stefano Di Carlo e Lorenzo Di Dionisio, infine, vengono contestate anche le lezioni personali aggravate per le lesioni riportate negli scontri da altri due ragazzi coinvolti nella rissa.

Nell’ambito del procedimento, oltre alle posizioni dei due ragazzi che avevano già patteggiato, sono state stralciate anche altre due posizioni: quelle di Valerio Giannobile, morto lo scorso anno, e di Ignazio Tancredi, che ha usufruito della messa in prova.

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