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Teramo , truffa con le azioni Tercas: la difesa dell’ex dg Di Matteo rinuncia a tutti i testi

Teramo , truffa con le azioni Tercas: la difesa dell’ex dg Di Matteo rinuncia a tutti i testi

TERAMO, 25 settembre –  Colpo di scena nel processo teramano sulla presunta truffa con le azioni Tercas. Questa mattina, infatti, la difesa dell’ex dg Antonio Di Matteo ha rinunciato a tutti i suoi testi (16, tutti citati per oggi), con l’udienza che è stata cos aggiornata al prossimo 13 novembre per ascoltare i testi citati dalle difese dell’allora responsabile pro-tempore dell’area finanza della Tercas Lucio Pensilli e dell’allora responsabile pro-tempore dell’area commerciale Alessio Trivelli, che insieme a Di Matteo rispondono di tutti i capi di imputazione.

La decisione assunta dalla difesa di Di Matteo è arrivata dopo l’audizione, nella scorsa udienza, dei principali testi dell’accusa: l’ex dg Dario Pilla (che nel 2012 era subentrato a Di Matteo) e l’ex commissario Riccardo Sora. E’ presumibile, dunque,  che la difesa dell’ex dg, rappresentata dagli avvocati Gianni Falconi e Claudia Di Matteo, punti tutto sul lavoro dei propri consulenti.

A processo, davanti al giudice Flavio Conciatori, oltre all’ex dg Antonio Di Matteo, a Lucio Pensilli ed Alessio Trivelli, ci sono altre 25 persone tra dirigenti, direttori di filiali e semplici impiegati, tutti accusati di truffa in concorso: Piero Lattanzi, Franco Maiorani, Fabrizio Di Bonaventura, Maria Gabriella Calista, Maria Lucia De Laurentiis, Silvana De Sanctis, Rosanna Arcieri, Christian Torreggianti, Carlo Pavone, Giancarlo Stacchiotti, Franca Marozzi, Marco Nardinocchi, Pietro Sciaretta, Nicola Celli,Monica Di Luciano, Elena Malatesta, Valentina Angelozzi, Luca Ettorre, Rosanna Rastelli, Maria Carmela Valentini, Danilo Ranalli, Marinella Petrini, Luisa Maria Ferri, Lidia Mazzocchitti, Enrico Robuffo.

Imputati ai quali l’accusa contesta di aver venduto delle azioni facendole passare invece per cosiddetti ‘pronti contro termine’, investimenti ad un anno con un rendimento garantito.

I fatti contestati ai 28 imputati imputati risalgono al 2011, con l’inchiesta partita dalle denunce di alcuni risparmiatori. Inizialmente tra gli indagati figurava anche l’ex presidente Tercas Lino Nisii, la cui posizione era stata successivamente stralciata ed archiviata insieme a quella di altri tre dirigenti.

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