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Tetti di spesa per le cliniche private, si va verso la prescrizione

Tetti di spesa per le cliniche private, si va verso la prescrizione

PESCARA, 6 dicembre – Si va verso la prescrizione. I difensori degli imputati dovranno rendere noto, nella prossima udienza, se i loro assistiti intendono rinunciare a beneficiarne. In caso contrario, il processo sui tetti di spesa della Regione Abruzzo per le cliniche private, relativo all’anno 2010, che vede imputati l’ex governatore abruzzese Gianni Chiodi, l’ex sub commissario Giovanna Baraldi, l’ex assessore regionale Lanfranco Venturoni e ai due tecnici dell’Agenzia nazionale per i servizi regionali, Francesco Nicotra e Lanfranco Venturini, con le accuse a vario titolo di falso, violenza privata e abuso d’ufficio, è destinato a risolversi in un nulla di fatto. Trattandosi di un processo che presenta caratteri piuttosto scivolosi per le difese, è prevedibile che – come emerso anche dalle prime dichiarazioni degli avvocati in aula – gli imputati non rinuncino alla prescrizione.

Sulla base dei calcoli effettuati dai legali delle difese, infatti, la prescrizione dovrebbe intervenire nell’agosto del 2018. Il presidente del tribunale collegiale di Pescara, Maria Michela Di Fine, questa mattina, in occasione della prima udienza del processo, ha osservato come alla luce della corposa mole documentale sia altamente improbabile arrivare alla sentenza entro quella data, nonostante in fase di udienza preliminare siano intervenute due sospensioni, dal 30 novembre 2016 al 6 giugno 2017, e dal 6 giugno al 27 luglio 2017.

Per questa ragione il giudice Di Fine ha chiesto alle difese se gli imputati intendano rinunciare alla prescrizione. L’orientamento emerso dalle dichiarazioni degli avvocati è di segno negativo, anche se la riserva sarà sciolta definitivamente soltanto l’11 aprile, quando si terrà la prossima udienza. L’intervento della prescrizione lascia comunque intatta, per le parti civili Synergo e Villa Serena, la possibilità di procedere all’azione risarcitoria in sede civile.

Questa mattina, intanto, il giudice ha respinto le questioni preliminari, in merito all’ammissibilità di alcuni testimoni dell’accusa e delle parti civili, sollevate dai legali degli imputati, e ha dichiarato aperto il dibattimento, con l’ammissione delle prove. In occasione della prossima udienza è previsto l’esame di quattro agenti di polizia giudiziaria che hanno partecipato alle indagini. Complessivamente i testimoni citati dalle parti sono circa una quarantina.

Il procedimento prese il via dall’esposto presentato dal titolare della clinica privata Synergo, in seguito al ridimensionamento dei tetti di spesa per le cliniche private. Secondo l’accusa, l’ex governatore Chiodi, coinvolto in qualità di ex commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, avrebbe fatto firmare alle cliniche private contratti di prestazione di assistenza ospedaliera, collegando la firma al pagamento dei crediti che le cliniche vantavano nei confronti della Regione. Sempre a giudizio dell’accusa, l’ex presidente della Regione avrebbe fatto pressioni sulle cliniche per far firmare quei contratti e avrebbe tenuto un “generale atteggiamento ostruzionistico volto a non fornire i dati per procedere all’attuazione della metodologia utilizzata per realizzare i tetti di spesa”.

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