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Tortoreto, caso Saccuti: condannata l’ex moglie per concorso in truffa informatica

Tortoreto, caso Saccuti: condannata l’ex moglie per concorso in truffa informatica

TORTORETO, 3 novembre – E’ con la condanna ad un anno di reclusione (pena sospesa) per Lara Micozzi e con l’assoluzione del fratello Massimo “perché il fatto non costituisce reato” che questo pomeriggio, al Tribunale di Teramo, si è concluso l’ultimo processo nato dalle indagini su Pasqualino Saccuti, l’ex dirigente del settore economato del Comune di Tortoreto, condannato tempo fa a cinque anni con le accuse di peculato, truffa e falso (poi riformulate in appello in frode informatica), per essersi appropriato di un milione e 200mila euro di fondi del Comune.

Perché è proprio indagando sull’ex economo che gli inquirenti avevano aperto un nuovo fascicolo sull’allora moglie di Saccuti, Lara Micozzi, accusata di concorso in frode informatica, e sul fratello di quest’ultima Massimo, accusato di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita per aver ricevuto dal cognato un prestito per aprire un’attività commerciale.

Nel condannare la donna i giudici hanno disposto a carico dell’imputata anche il risarcimento del danno a a favore del Comune di Tortoreto, che si era costituito parte civile nel processo.

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