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Truffa e riciclaggio, maxi operazione della Finanza a Chieti: 6 arresti /VIDEO

Truffa e riciclaggio, maxi operazione della Finanza a Chieti: 6 arresti /VIDEO

CHIETI, 26 giugno – Sgominato dalla Guardia di Finanza di Chieti un gruppo criminale accusato di riciclaggio, auto-riciclaggio, truffa, sostituzione di persona, falsità materiale, falsità ideologica e false attestazioni. Dieci in totale le persone segnalate all’autorità giudiziaria: sei quelle arrestate (3 ai domiciliari e 3 in carcere), due quelle sottoposte ad obbligo di dimora. I provvedimenti della Procura di Chieti sono stati eseguiti stamani dalle Fiamme gialle in Abruzzo e nel Lazio. Una trentina i militari impegnati nell’operazione, denominata ‘Fantomas’.

Le indagini sono partite dalla denuncia presentata dai proprietari di un appartamento di Roma, dopo aver scoperto che, a loro insaputa, l’immobile era stato venduto a terze persone dall’inquilino al quale lo avevano ceduto in locazione.

Studiata nei minimi dettagli la truffa: il finto proprietario era riuscito perfino a procurarsi tutta la documentazione tecnica-catastale dell’immobile nonché copia del documento d’identità del reale intestatario del bene. Reperito l’acquirente e sostituendosi abilmente agli ignari proprietari, l’organizzazione criminale ha falsificato tutta la documentazione necessaria per indurre in errore gli acquirenti alla stipula del preliminare e successivamente alla firma del contratto definitivo di vendita.

Il prezzo della vendita, pari a 400mila euro, è stato fatto confluire su tre conti correnti accesi in diversi istituti di credito e banche on-line, e da lì su un conto giochi acceso presso il Casinò di Venezia, su conti esteri accesi presso il Casinò Municipale di Nova Gorica (Slovenia) e, in parte, utilizzato per l’acquisto di lingotti e monete d’oro. Il tutto sfruttando la complicità di un direttore di banca.

Il lavoro degli inquirenti si è svolto su due fronti: da un lato, risalire alla vera identità dei responsabili della truffa ricostruendo i loro spostamenti; dall’altro, individuare le attività di reimpiego dei proventi illeciti. L’attività investigativa è stata portata avanti anche in collaborazione con l’Interpol e grazie ad accertamenti tecnici innovativi su sim card e telefoni.

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