A Silvi si dimette in blocco mezzo consiglio. Cade l’amministrazione ma il sindaco non lo sa
SILVI, 22 aprile – La fine dell’amministrazione Comignani arriva nel primo pomeriggio di oggi, con le dimissioni in blocco di 9 consiglieri su 16, la metà più uno del consiglio comunale. Dimissioni che, tecnicamente, fanno decadere l’amministrazione e che hanno colto di sorpresa il primo cittadino, forse tra gli ultimi a sapere quanto stava accadendo.
A dimettersi oltre ai consiglieri di opposizione Enrico Marini, Luciana Di Marco, Anna Paola Mazzone, Michele Cassone, Enzo D’Isidoro e Alessandro Valleriani, anche i due consiglieri di Sel che avevano rotto con la maggioranza solo poco tempo fa in aperto dissenso con l’approvazione alla variante del Prg, Nazzaro Pelusi e Antonio Del Vecchio, e il consigliere di maggioranza Pasquale Arlini.
“Credo che sia l’epilogo che più calza per questa amministrazione perché non ha saputo né amministrare in questi due anni con un progetto politico vero, portando a casa pochissimi risultati se non nulla – commenta Michele Cassone, di Silvi Bellissima – né gestire al proprio interno la propria maggioranza. Quindi non poteva che finire in questo modo. Meglio prima che dopo, perché mancando un progetto politico con una visione strategica Silvi sarebbe stata destinata a soccombere. Oggi i tempi richiedono grande competenza e pragmatismo per andare avanti e per rispondere alle esigenze attuali e future della comunità e questa maggioranza non era in grado di farlo. Credo che per Silvi sia necessario un nuovo progetto politico, allargato e condiviso, con persone che affrontino i problemi con grande spirito di responsabilità e lasciando da parte le proprie appartenze politiche e ideologiche. Un progetto politico che si concentri sui punti fondamentali per lo sviluppo di Silvi e portato avanti da persone competenti, perché in questa amministrazione quello che mancava era proprio la competenza”.
Duro anche il commento dei due consiglieri di Silvi 2024 Nazario Pelusi ed Antonio Del Vecchio, che con la maggioranza targata Pd avevano rotto proprio sull’approvazione della variante al Prg.
“L’esperienza di Francesco Comignani, Sindaco di Silvi, finisce oggi. Nel peggiore dei modi, con tanta tristezza e tanta amarezza addosso – scrivono i due consiglieri – Finisce perché qualcuno con superficialità non ha voluto ascoltare la voce di chi, con lealtà e correttezza, ha cercato con fatica in questi mesi di rimettere al centro dell’azione amministrativa le idee, i progetti e le proposte presentate agli elettori. Da oggi comincia, per quello che ci riguarda, un percorso nuovo, alternativo al centrodestra e all’attuale Pd. Saremo impegnati a reinventare un nuovo corso. Un progetto chiaro di cambiamento e di governo che veda realmente al centro del proprio programma lo sviluppo sostenibile ed economia circolare, il turismo, la cultura, il sociale ed il lavoro. Unpercorso politico che metta al centro davvero l’interesse di Silvi e dei silvaroli, aperto ai contributi di tutti, partecipativo ed inclusivo, che coinvolga il mondo delle associazioni, i movimenti, i giovani, il territorio e le reti civiche”.
Una notizia quella delle dimissioni in blocco di oltre la metà dei consiglieri che il sindaco di Silvi Francesco Comignani ha appreso dalla stampa. Un notizia accolta con stupore ma senza toni polemici.
“Prendo atto, come al solito siamo in democrazia e in democrazia si prende atto di quello che sono le regole del gioco, le regole della vita – commenta Comignani – Quindi con la stessa serenità accolgo quanto accaduto. Mi dispiace, ci mancherebbe. Ma ripeto, non posso che prenderne atto”.
Comignani si dice stupito delle dimissioni del consigliere di maggioranza Pasquale Arlini.
“E’ stata una doccia fredda, non me l’aspettavo. Mi dispiace, ma rispetto la persona e le sue decisioni – sottolinea l’ormai ex primo cittadino – Per quanto riguarda una valutazione politica posso solo dire che come l’ho interpretato i, il sindaco deve essere il sindaco di tutti, quindi si deve distaccare dal suo colore politico e mettersi a disposizione della cittadinanza. Ed è quello che ho fatto”.
Infine, per quanto riguarda la variante al Prg, da molti considerata la pietra tombale dell’amministrazione e che di fatto ha segnato la rottura con i due consiglieri di Silvi 2024, Comignani ne rivendica con soddisfazione l’approvazione.
“La variante al prg era un atto di rispetto verso tutti quei cittadini che erano stati presi in giro negli anni passati – dichiara – Se a farmi cadere è stata l’approvazione della variante ne sono orgoglioso”