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Allargato il cratere sismico, la polemica degli esclusi. Il sindaco di Penne: “Presi in giro da Gentiloni”

Allargato il cratere sismico, la polemica degli esclusi. Il sindaco di Penne: “Presi in giro da Gentiloni”

PESCARA, 17 marzo – Il cratere sismico si allarga ad altri nove comuni, ma gli esclusi non ci stanno e fanno sentire la propria voce. A cominciare dal sindaco di Penne Mario Semproni che grida all’abbandono da parte del Governo e contesta duramente i toni soddisfatti con cui diversi rappresentanti del territorio, a partire dal presidente Luciano D’Alfonso.

Al momento il cratere è stato allargato a 9 comuni abruzzesi: Farindola , Castel Castagna, Colledara, Isola del Gran Sasso, Pietracamela, Fano Adriano, Barete, Pizzoli e Cagnano Amiterno.

Una modifica salutata con soddisfazione sia dal capogruppo di Area popolare in commissione Bilancio alla Camera Paolo Tancredi, sia dalla senatrice Stefania Pezzopane che da numerosi amministratori del territorio.

“Insieme ai colleghi abruzzesi siamo riusciti a migliorare tanto il provvedimento – sottolinea Tancredi – Non possiamo considerare il decreto esaustivo, ma si tratta di un primo importante passo. Sono stati sanati squilibri evidenti.
Per i territori entro il cratere sono stati equiparati i danni dall’emergenza maltempo a quelli dovuti al terremoto. Pieno sostegno anche alla norma che concentra l’8 per mille nelle zone del cratere per i prossimi 10 anni, strumento formidabile per il ripristino del patrimonio artistico e culturale”.

Una soddisfazione, quella per il decreto terremoto così come rafforzato nel corso dell’ultimo esame in commissione ambiente, espressa anche dal presidente del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga Tommaso Navarra e dal collega del parco nazionale dei Monti Sibillini,  per i quali il provvedimento rappresenta anche un’opportunità per le due aree protette ricomprese nell’area del cratere, prevedendo apposite misure proprio per i parchi.

Di diverso avviso il sindaco di Penne, comune che non è rientrato nel cratere.

“Sono amareggiato, deluso e preoccupato. Il presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, ci ha preso in giro, a partire dal 20 gennaio scorso, quando mi chiese aiuto per Farindola e i comuni dell’area vestina in quelle ore isolati dalla neve”.

Il sindaco si augura che il Governo ci ripensi, che fornisca risposte adeguate anche al suo Comune.

“Per noi, ora, si apre la fase difficile e dobbiamo contare solo sulle nostre forze – conclude –  Il Governo ci ha negato anche il rimborso delle spese sostenute dal Comune per la macchina dei soccorsi impegnati nell’hotel di Farindola e nelle operazioni di aiuto alle popolazioni in difficoltà, circa 350 mila euro, spesi per l’acquisto di carburante, vitto e alloggio. Ci ha negato anche la ricostruzione delle scuole danneggiate (Giardini e Marconi), ci sono 800 studenti rimasti senza classi, il mancato sostegno alle imprese artigiane e agricole che hanno perso tutto. Inviterei, infine, la senatrice Pezzopane e il presidente Luciano D’Alfonso a non utilizzare toni trionfalistici: a Penne abbiamo perso tutto, ma nessuno se ne è accorto”.

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