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Appalto scuolabus a Tortoreto, la Procura chiede il rinvio a giudizio per cinque persone

Appalto scuolabus a Tortoreto, la Procura chiede il rinvio a giudizio per cinque persone

TORTORETO, 29 ottobre – Si chiude con la richiesta di rinvio a giudizio per cinque persone e la richiesta di archiviazione per l’ex sindaco Alessandra Richi e per  il vice comandante dei vigili urbani Angelo Romagnoli, all’epoca dei fatti comandante facente funzioni, che la Procura di Teramo mette un punto fermo nell’inchiesta sull’appalto scuolabus alla ditta Fratarcangeli.

A rischiare il processo l’ex responsabile del settore scolastico, oggi in pensione, Pasqualina Clementoni, (accusata di omissione d’ati d’ufficio),  i soci-amministratori della ditta di trasporto Vincenzina Cocco ed Angelo Fratarcangeli, l’amministratore di fatto della ditta Giovanni Fratarcangeli e il referente della società Giacomino Di Giacomo (tutti e 4 accusati di frode nelle pubbliche forniture, falso materiale commesso dal privato, uso di atto falso).

Sul tavolo tutta una serie di presunte irregolarità commesse dalla ditta, che aveva in gestione il servizio scuolabus, con le indagini condotte all’epoca dagli uomini della polizia stradale. I fatti contestati agli indagati risalgono ad un periodo compreso tra il 2014 e il 2017.

Nello specifico il pm Davide Rosati, titolare del fascicolo, contesta alla Fratarcangeli di non aver rispettato quanto previsto nel contratto per la manutenzione ordinaria e la dotazione degli scuolabus, oltre a continue violazioni al codice della strada. Sul tavolo, secondo la Procura, inadempimenti che andrebbero dalla mancanza del cellulare previsto a bordo dei mezzi al sovraccarico degli alunni sugli scuolabus, fino all’assenza della carta di circolazione su alcuni mezzi e alla presenza, su alcuni mezzi, di estintori non conformi alla normativa. Violazioni in molti casi accertate durante i controlli su strada da parte della polizia municipale e della stradale.

Ai quattro rappresentanti della società viene inoltre contestato anche di aver contraffatto, o comunque di aver fatto uso, di targhette da apporre sugli estintori posizionati su 6 scuolabus, praticandovi una falsa obliterazione così da farli risultare revisionati e idonei per i 2014.

All’ex dipendente del Comune, invece, viene contestato, pur essendo a conoscenza delle problematiche relative alla sicurezza degli scuolabus, di non aver contestato le relative violazioni contrattuali all’azienda, contestandone solo una cumulativa a fine anno scolastico 2016, e di non aver disposto le relative ispezioni impedendo così che il Comune procedesse alla risoluzione del contratto.

Contratto che è stato poi risolto dall’attuale amministrazione a gennaio di quest’anno, con il servizio affidato alla ditta Angelino.

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