Aborto, Rifondazione: “L’Abruzzo autorizzi assunzioni di medici non obiettori come nel Lazio”
PESCARA, 23 febbraio – Mentre la parte più conservatrice dell’universo cattolico italiano è impegnato in una levata di scudi contro il concorso autorizzato dalla Regione Lazio, attraverso il quale l’ospedale San Camillo di Roma ha assunto due medici non obiettori al fine di garantire l’applicazione della legge 194 sull’aborto, dall’Abruzzo Maurizio Acerbo e Viola Arcuri, di Rifondazione Comunista, invitano la Ragione a seguire l’esempio del comprensorio limitrofo.
Il caso del San Camillo riaccende i riflettori sulla tematica dell’obiezione di coscienza rispetto alla legge 194, che ABR24 NEWS aveva affrontato già due mesi fa, rivelando dati e problematiche relative all’applicazione della norma (leggi qui).
Acerbo ed Arcuri osservano:
“Anche la Regione Abruzzo dovrebbe seguire l’esempio della Regione Lazio, visto che la percentuale di ginecologi obiettori è la stessa, pari all’80,7%. Giudichiamo molto positivamente la decisione della Regione Lazio, che sta suscitando tante polemiche. Nessuno mette in discussione il diritto all’obiezione di coscienza, ma è doveroso fare in modo che nel servizio sanitario nazionale sia garantita l’applicazione di una legge dello Stato”.
I due esponenti di Rifondazione, infine, evidenziano come gli italiani si siano già espressi chiaramente sull’argomento:
“Non è il caso di fare guerre di religione. La legge 194 ha quasi 40 anni e ne sono passati poco meno dal referendum del 1980 quando fu sconfitto il tentativo di abrogarla”.