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Autostrada A14 in tilt, 16 km di coda e centinaia di Tir in fila: l’area metropolitana è paralizzata

Autostrada A14 in tilt, 16 km di coda e centinaia di Tir in fila: l’area metropolitana è paralizzata

PESCARA, 7 gennaio – La viabilità dell’area metropolitana di Pescara è paralizzata in direzione nord, fino a Silvi e a Pineto, a causa delle code chilometriche sull’autostrada A14, conseguenti all’interdizione ai mezzi pesanti del tratto compreso tra Pescara Nord e Atri Pineto, su disposizione del gip del Tribunale di Avellino. In tilt, tra l’altro, il raccordo autostradale Chieti-Pescara e la variante alla Ss 16. Caos a Montesilvano, dove sono stati disattivati tutti i semafori. Intanto sulla A14 salgono a 16 i chilometri di coda in uscita al casello di Città Sant’Angelo – Pescara Nord. Centinaia i Tir in fila.

L’incolonnamento in autostrada, dovuto alle operazioni in uscita e alla viabilità ordinaria in tilt all’esterno del casello, sta comportando code e rallentamenti anche in carreggiata, in tutto il tratto a partire da Pescara Sud.

Per quanto riguarda la viabilità ordinaria sono intasate tutte le principali strade di collegamento Sud-Nord, come, ad esempio, la nazionale adriatica, il lungomare e via Verrotti a Montesilvano. “Chiederemo una riunione urgente in prefettura per avere delucidazioni su come muoverci e per alleviare questo problema gravissimo”, dice il sindaco Ottavio De Martinis.

Rallentati dal grande traffico anche i mezzi di soccorso, ma al momento, non si registrano situazioni di emergenza.

“Situazione insostenibile quella che la popolazione di Marina di Città Sant’Angelo sta vivendo in questo momento, un’enorme mole di traffico che sta provocando danni al territorio angolano. Città Sant’Angelo e gli angolani non meritano di vivere questo disagio”, afferma il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti. Il sindaco stamani ha scritto all’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta), facendo una “richiesta immediata di installazione di una centralina di rilevamento delle polveri sottili, per valutare, se oltre al danno economico che si sta causando alle attività locali, si stia perpetrando anche un danno alla salute degli angolani. Con gli altri sindaci – conclude – faremo fronte comune per tutelare le nostre comunità”.

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