Avezzano: luminarie, giochi, ricchi premi ed altri guai. Per i cittadini
di Pierluigi Palladini
AVEZZANO, 8 dicembre – Di Santo Natale ad Avezzano proprio non se ne riesce nemmeno a parlare. Al momento di svelare luminarie, eventi e manifestazioni per il periodo delle feste di fine anno, infatti, regolarmente esce fuori qualche elemento della discordia. Come ogni anno, infatti, le luminarie e gli eventi natalizi suscitano dibattiti e feroci polemiche. L’Amministrazione del De Angelis non ha voluto essere da meno. Questa volta, però, non parliamo del banale aspetto estetico, che è comunque soggettivo e passibile di infinite discussioni davanti ad un punch caldo all’arancia, ma di almeno due serissimi aspetti pratici assolutamente non trascurabili.
Innanzitutto partiamo dal costo complessivo del progetto. Il De Angelis con i suoi collaboratori, infatti, ha messo su una spesa complessiva di poco meno di 59.000 euro, dei quali 34.000 per le luminarie e 12.000 per una giostra d’epoca.
Spariti d’un sol colpo il villaggio, al suo posto una decina di gazebo per i caramellai, e la pista di pattinaggio sul ghiaccio che, piaccia o no , era però amatissima dai giovani e giovanissimi che in quei venti giorni tornavano volentieri ad animare Piazza Risorgimento.
Ci si chiede, a parte ogni altra considerazione, se sia morale spendere circa 60.000 euro per eventi della durata di 15/20 giorni in una città dove i negozi chiusi sono sempre troppi, dove si contano centinaia di disoccupati e dove tanti giovani sono ancora costretti ad andare a cercare lavoro altrove. Se poi a questo aggiungiamo che la spesa dello scorso anno dell’amministrazione Di Pangrazio era di 20.000 euro, allora porsi questo interrogativo non è più solo lecito ma assolutamente d’obbligo. Nel caso della giostra d’epoca, poi, c’è da aggiungere che il biglietto a giro è di 1 euro che verrà incassato forfettariamente dal Comune e dal giostraio. Il programma, poi, prevede una mostra di pittura e alcuni concerti nello spazio dell’ex scuola Montessori.
L’altro aspetto, poi, è quello che più di altri potrebbe irritare gli avezzanesi. Ad eccezione dei progettisti e dei direttori artistici, a lavorare su questa iniziativa sono tutte ditte di fuori Avezzano e addirittura di fuori regione, la giostra d’epoca proviene addirittura da Rimini. Aziende e lavoro locali, di conseguenza, sarebbero del tutto escluse da questo circuito che comunque da decenni dava lavoro e anche respiro a realtà e maestranze locali. Ma non è tutto. Le criticità che negli anni passati venivano messe in evidenza riguardavano soprattutto la crisi del commercio del centro che pativa la presenza e le iniziative di centri e parchi commerciali presenti nel territorio. Centri e parchi commerciali che quest’anno si sono attrezzati da giorni ormai offrendo diverse scelte. Senza contare, poi, le legittime iniziative di molti Comuni limitrofi che hanno saputo leggere la voglia di spensieratezza e di qualcosa di gioioso da toccare con mano e vivere in prima persona.
“Senza nulla togliere alla beltà delle luci natalizie ed al giuoco delle stesse dell’architetto Cicerone, la delibera 334/17 rappresenta uno schiaffo alla povertà – dichiara l’ex assessore Roberto Verdecchia – ed al momento storico che tutti viviamo. La precedente amministrazione spendeva un terzo di oggi con gli stessi effetti premiando le ditte locali e non introducendo estranei che vengono da oltre regione non dando alcun tocco di qualità. Anzi oltre le luci il nulla, piazza vuota senza attrazione per i giovani, che giustamente preferiranno i centri commerciali. E per finire debbo dar ragione parzialmente al consigliere di maggioranza Massimo Verrecchia – conclude Verdecchia – quando parla di periferie dimenticate, quando invece con l’altra amministrazione tutte e nove venivano ricordate con una stella luminosa e non solo le citate dal consigliere. Altri tempi ed altra cultura”.
Non ci resta che ricordare i tappeti rossi, con addobbi e musica bassa in sottofondo con bande di strada e tanti piccoli spazi realizzati dall’Amministrazione del mai troppo celebrato Mario Spallone. E come non farlo con lo spazio realizzato da Antonello Floris che, anche grazie alla magia di Villa Torlonia, regalò delle feste di Natale agli avezzanesi coerenti con questa città e circondate da un calore familiare palpabile. E, sinceramente, un posto fra i bei ricordi l’avranno anche il Fiocco nella fontana, le casette di legno con la pista di ghiaccio dell’Amministrazione Di Pangrazio.
Ricordi. Lontani. Lontanissimi.