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Azienda per il diritto agli studi di Teramo, nasce la mensa solidale

Azienda per il diritto agli studi di Teramo, nasce la mensa solidale

TERAMO, 15 maggio – Partirà domani la “Mensa solidale”,  progetto lanciato dall’azienda per il diritto agli studi di Teramo e nata come  proposta tesa a incoraggiare il recupero di prodotti alimentari attraverso la messa a disposizione di pasti in favore di categorie meno abbienti.

L’iniziativa è stata presentata dall’Adsu questa mattina, con l’azienda che ha deciso di affidare ad una cooperativa sociale, la Blue Line, la mensa all’interno del Campus di Coste Sant’Agostino per realizzare l’importante progetto di integrazione sociale.

Progetto che prenderà ufficialmente il via domani:  la mensa prepara 35 mila pasti l’anno e quelli che non verranno consumati saranno sigillati e portati alla nuova mensa solidale il cui funzionamento sarà garantito dal volontariato degli studenti.

La mensa attiva nei giorni di martedì e giovedì dalle 19 alle  20 nei locali del mercato ortofrutticolo di Piazza Verdi.

“Un progetto – ha spiegato il presidente dell’Adsu Paolo Berdinelli – reso possibile grazie alla sinergia tra Università, Adsu e Comune, la stessa che permetterà di realizzare la residenza studentesca nei locali dell’ex Rettorato in viale Crucioli”.

La mensa dell’Università serve circa 600 pasti al giorno, 50 verranno invece destinati alla mensa solidale.

“E’ importante combattere lo spreco alimentare – sottolinea il direttore dell’Adsu Antonio Sorgi – le materie prime che non saranno utilizzate per cucinare i pasti serviti agli studenti verranno impiegate per la preparazione di quelli destinati alla mensa solidale”.

I pasti dedicati ai meno abbienti saranno quindi gli stessi destinati agli studenti: una volta cucinati saranno sigillati e poi trasportati nei locali della mensa, dove ci saranno tre studenti-volontari che li serviranno.

“Abbiamo cercato di dare una piccola risposta al grave problema dell’indigenza: anche nella nostra città i numeri sono purtroppo significativi – spiega la vicepreseidente Lucia Verticelli – in questo modo siamo anche in linea con la normativa per combattere lo spreco alimentare”.

L’assessore Eva Guardiani ha rimarcato che il luogo scelto, facile da raggiungere ma allo stesso tempo poco esposto e la modalità definita, ossia la distribuzione di pasti da asporto “servono a tutelare anche la dignità delle persone e delle famiglie che ne hanno bisogno e che certamente apprezzeranno il fatto di non essere costretti a consumare i pasti in loco ma avranno la possibilità di portarli a casa in maniera discreta“.

L’assessore si è anche impegnata affinché, almeno nella prima settimana di sperimentazione, la zona venga presidiata dalla Polizia Municipale. Il progetto è stato subito sposato dall’Università di Teramo: saranno infatti gli studenti stessi ad offrirsi come volontari, a turno, per distribuire i pasti.

“Anche un servizio apparentemente banale – ha sottolineato il rettore Luciano D’Amico-, come la mensa, può trasformarsi in un progetto strategico che raggiunge più di un obiettivo: inclusione sociale, rispetto per l’ambiente, ma anche riduzione dei costi, perché tutto lo scarto verrà trattato nelle compostiere dell’Unite. Il progetto è stato finanziato con 30 mila euro: in questo modo ci sarà anche un risparmio, perché si beneficerà di una riduzione sulla tassa sui rifiuti”.

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