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Cinghiali, vertice a Teramo con l’assessore Pepe. Coldiretti: “Situazione insostenibile”.

Cinghiali, vertice a Teramo con l’assessore Pepe. Coldiretti: “Situazione insostenibile”.

TERAMO, 23 settembre – Campi devastati e aziende che rischiano la chiusura.

È una situazione diventata ormai insostenibile quella descritta da Coldiretti nell’incontro di questa mattina, a Teramo, con l’assessore regionale all’agricoltura Dino Pepe e convocata per fare il punto sui danni prodotti alle colture dalla fauna selvatica ed in particolare dai cinghiali. Danni che avrebbero messo in ginocchio molte aziende, tanto  da fargli rischiare  la chiusura.

“Nel presentare all’assessore le incredibili e sconfortanti risultanze dell’azione distruttiva di questi animli, ormai presenti in numeri e dimensioni al di sopra di ogni accettabile equilibrio naturale – sottolinea Massimiliano Volpone, direttore Coldiretti Teramo – abbiamo voluto che fossero proprio alcuni titolari di imprese agricole locali a portare la loro testimonianza. In altre province gli stessi sindaci stanno mettendo in campo azioni senza precedenti su questo tema che ormai ha raggiunto livelli altissimi di drammaticità non soltanto per i guasti che subiscono le aziende, ma anche per i rischi che corrono tutti i cittadini”.

Per Volpone nessuno dei tentativi messi in atto fino ad oggi sul territorio per arginare il fenomeno sarebbe risultato efficace,  tanto che nel periodo appena trascorso, quando gli agricoltori avrebbero dovuto raccogliere i frutti del loro duro lavoro, in molti avrebbero potuto solo constatare la devastazione dei campi coltivati. Una situazione aggravata anche dal mutamento delle funzioni delle Province, che per Volpone si ripercuoterebbe sull’iter già farraginoso per i rimborsi, definiti tra l’altro tardivi e insoddisfacenti. Iter che per il direttore avrebbe “subìto un forte rallentamento, aggiungendo al grave danno anche l’amara beffa”.

Da qui l’impegno dell’assessore Pepe, secondo Coldiretti, di prendere in esame le proposte dell’associazione di categoria. Proposte che vanno dalla modifica del regolamento regionale per rivedere le zone “non vocate”, alla rotazione obbligatoria delle squadre di cacciatori, dalla garanzia  dei risarcimenti (e non indennizzi) dei danni in modo puntuale alla definizione di regole regionali chiare ed uniformi (unica e vera “politica” faunistica e venatoria), fino alla rivisitazione della decisione di assoggettare al regime del “de minimis” i rimborsi.

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