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Comunali Teramo: tutte le reazioni in attesa del ballottaggio del 24

Comunali Teramo: tutte le reazioni in attesa del ballottaggio del 24

TERAMO, 12 giugno – In attesa del ballottaggio, con i cittadini chiamati a scegliere il futuro sindaco tra Giandonato Morra e Gianguido D’Alberto, oggi è il giorno delle prime reazioni a freddo dei principali protagonisti di questa tornata elettorale. Tornata elettorale che ha visto, al primo turno, una frammentazione politica senza precedenti, con ben sette candidati sindaci ed un esercito di oltre 500 aspiranti consiglieri. Candidati consiglieri tra i quali, il più votato in assoluto, è stato l’ex assessore della giunta Brucchi Mario Cozzi, con oltre 800 preferenze.LE REAZIONI:

GIANGUIDO D’ALBERTO: All’indomani dell’esito del primo turno il candidato sindaco Gianguido D’Alberto evidenzia come il voto abbia evidenziato  “la voglia di cambiamento che si respira in città” e come l’opportunità di una svolta rispetto al “Modello Teramo” sia questa volta a portata di mano.

“Non possiamo che dirci soddisfatti del risultato elettorale. Un risultato che evidenzia come il nostro progetto, improntato al civismo democratico, sia un progetto vincente – commenta D’Alberto – Come ho già avuto modo di dire più volte non faremo alcun apparentamento o altro accordo di tipo politico, nel segno di quell’estrema coerenza che ci ha sempre caratterizzato. I nostri unici interlocutori, in questa fase così come in futuro, saranno i cittadini. Ed è proprio ai cittadini che al primo turno hanno votato altri candidati, credendo nella possibilità di un radicale cambiamento rispetto al passato, che mi rivolgerò nei prossimi giorni. Perché la nostra è l’unica vera discontinuità rispetto a chi ci ha amministrato e che ha portato Teramo al degrado che sta vivendo”.

D’Alberto sottolinea infatti come nonostante Giandonato Morra abbia più volte parlato, in merito alla sua coalizione, di “rinnovamento competente” in realtà in caso di vittoria del centrodestra l’eventuale maggioranza, alla luce del risultato elettorale del primo turno, sarebbe composta esattamente dai principali rappresentanti del Modello Teramo. I cittadini, dunque, per D’Alberto, rischierebbero di trovarsi di fronte ad una sorta di Brucchi ter, con Morra “costretto a fare i conti con quelle stesse forze che hanno ingessato per mesi, prima del commissariamento, l’attività amministrativa“.

“Oggi i teramani non si trovano di fronte ad una scelta tra centrodestra e centrosinistra – sottolinea il candidato sindaco Gianguido D’Alberto, che rivendica il percorso di un progetto civico – ma sono chiamati a decidere se vogliono ancora essere governati da un decotto Modello Teramo, con i suoi principali artefici ancora lì, pronti a continuare sulla stessa identica strada, o se vogliono iniziare insieme a noi un percorso di totale rinnovamento che metta al centro la città, i suoi bisogni, una politica che dia risposte non agli amici e agli amici degli amici ma alle esigenze dei cittadini, dalla riqualificazione urbana al rilancio culturale ed economico della città”.

Una città che per D’Alberto  deve tornare a vestire il ruolo di capoluogo di provincia che gli è proprio, rappresentando una guida a livello provinciale.

“Fanno tenerezza le dichiarazioni del candidato sindaco dei Cinque Stelle Cristiano Rocchetti – conclude D’Alberto – al quale va tutto il mio rispetto, che oggi in un’intervista ha dichiarato come il centrodestra avrebbe spostato voti sulla mia figura per non confrontarsi al ballottaggio con i 5 stelle. Basta leggere il dato complessivo del voto disgiunto per un’analisi reale della situazione. Probabilmente il centrodestra avrebbe preferito altri avversari. In ogni capo capisco il nervosismo di tutti. Noi continuiamo a pensare solo al bene della città, chissà se gli altri possono dire lo stesso”.

PD: In un comunicato stampa il Pd, nel dirsi soddisfatto del risultato del primo turno, sottolinea la scelta vincente del progetto civico di cui D’Alberto si è fatto promotore con la sua candidatura.

“Ci prepariamo alla nuova sfida con rinnovato slancio. Il risultato positivo di Gianguido D’Alberto al primo turno di queste elezioni amministrative ci hanno consegnato un dato importante e non scontato. Il Partito Democratico ha portato avanti una campagna elettorale intensa; i nostri 32 candidati, che ringraziamo ad uno ad uno, hanno speso ogni energia per offrire ai cittadini un progetto di rigenerazione e rilancio di Teramo – scrive il Pd in una nota – Siamo soddisfatti dei 2565 consensi ottenuti come forza della coalizione con una proposta costruita su uomini e donne giovani e su professionisti alla prima candidatura al fianco dei Consiglieri uscenti.  Alla luce del 21,13% raggiunto da Gianguido D’Alberto ribadiamo la bontà della nostra scelta: bene abbiamo operato rinunciando ad esprimere un nostro candidato sindaco per sperimentare una nuova apertura al civismo che fosse alternativa sia alla destra che al movimento 5 Stelle”.

Da qui la necessità, fin dai prossimi giorni, di “allargare i consensi a tutti quegli elettori che il 10 giugno hanno espresso una chiara volontà di cambiamento e discontinuità col passato amministrativo della nostra città”, rivolgendosi a tutti i cittadini.

Giovanni Cavallari: Con una nota Giovanni Cavallari, che si era presentato alle elezioni alla guida della lista civica Bella Teramo, rivendica l’ottimo risultato conseguito, ringraziando in prima battuta la sua famiglia, i collaboratori del mio comitato elettorale, gli amici e i candidati che “hanno, tutti, lavorato davvero tanto per sostenermi”.

“Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto, perché rappresenta un importante riconoscimento al nostro programma, un punto di partenza che va oltre le aspettative, sia nostre che di illustri sondaggisti – commenta Cavallari – Nel breve tempo di una rapida e confusa campagna elettorale, siamo riusciti a raccogliere il consenso del 10,24 % dei cittadini teramani che ci hanno consegnato la loro stima e fiducia, e per i quali già da ora cominceremo a lavorare con il massimo impegno per dare continuità al nostro progetto”.

Cavallari, che ha ribadito come la sua candidatura sia  stata una vera e propria sfida, che lo ha visto ripartire da zero “senza partiti o formazioni politiche in appoggio e, soprattutto, dopo quattro anni di assenza dalla scena politica teramana” sottolinea inoltre come il risultato ottenuto sia stato” il frutto del mio impegno, dell’impegno dei miei candidati e di tutti coloro che mi hanno sostenuto”.

“Ritengo che il nostro possa considerarsi un risultato eclatante: aver trovato il 10,24 % di spazio tra destra, sinistra e M5s, in splendida solitudine e con una lista fatta esclusivamente di neofiti della politica, è la dimostrazione di un peso politico importante in questa città – conclude –  Ora non si tratta più di sensazioni, di sondaggi pre elettorali e di previsioni, ma di numeri veri.  Bella Teramo prende più della lista del PD, più di quella di Gianguido D’Alberto e più di quella di Mauro Di Dalmazio.  Questo, per parlare solo dei competitor di un’area che si definiva “civica”, perché se andiamo a vedere, poi, le liste di centrodestra (in 6 hanno preso il 34,63 %), possiamo essere ancora più soddisfatti.  Noi partiamo da qui. Da un progetto che, dal nulla, è arrivato nel cuore e nelle teste di oltre 3000 teramani. Cresceremo ancora. Ve lo prometto”.

LISTA OLTRE (MORRA SINDACO):  Tra le riflessioni sul risultato elettorale anche quella del coordinatore della lista Oltre, in appoggio al candidato sindaco Giandonato Morra, per il quale il voto ha premiato  “il rinnovamento promosso dalla Lista Civica ‘OLTRE’ che ha ottenuto, alla sua prima esperienza elettorale, 1.525 preferenze pari al 5,13% dei votanti”.

“Si tratta di un grande risultato che va sinceramente oltre le nostre più rosee aspettative, frutto di un importante lavoro di squadra, di un gruppo giovane, con un’età media di appena 39 anni, con ben 27 candidati alla prima esperienza e solo 3 che avevano già avuto esperienze amministrative – dichiara Agostinelli – Il nostro gruppo ha tenuto testa, a queste elezioni, a partiti e liste storiche ben più radicati sul territorio, un dato che testimonia come siamo riusciti a fornire il nostro contributo tangibile alla coalizione che appoggiava Giandonato Morra. Grazie a questo avremo la possibilità di eleggere dei consiglieri in caso di vittoria del nostro sindaco, e di portare in consiglio comunale due giovani, Luca Corona, alla seconda esperienza in Municipio, e Francesca Persia, alla sua prima candidatura”.

Agostinelli sottolinea come il risultato sia stato possibile grazie al lavoro dell’intera squadra e ad una campagna elettorale fatta di contenuti.

“La partita però non finisce qui – conclude – ora lanceremo la volata a Giandonato Morra in vista del ballottaggio del 24 giugno e proseguiremo, come sempre, con impegno e dedizione sulla strada intrapresa verso il rinnovamento che la nostra comunità ci chiede a gran voce e di cui vogliamo essere protagonisti”.

FORZA ITALIA: Per Fi a parlare è il vicecoordinatore Giacomo D’Ignazio che torna sul concetto di “rinnovamento competente” tanto caro a Giandonato Morra sottolineando  come nella lista del partito,  “fatta eccezione per gli straordinari risultati raggiunti dai due più votati” (gli ex assessori della giunta Brucchi Mario Cozzi, con 827 voti, e Mirella Marchese, con 345 voti), in vetta alla classica di lista ci siano diversi volti nuovi.

“Voglio ringraziare tutti i candidati per l’impegno messo in campo e per la straordinaria energia che li ha contraddistinti, hanno creato una bella sinergia, tutti uniti nel portare avanti il sogno di consegnare a Giandonato Morra le chiavi del Comune di Teramo – sottolinea D’Ignazio – Rivolgo i miei complimenti a tutti i nuovi sindaci eletti, amici di centrodestra che hanno portato a casa un grandioso risultato.  All’orizzonte resta la più dura delle partite da giocare, quella che vedrà impegnate nel comune di Teramo tutte le liste della coalizione a sostegno del candidato sindaco Morra per il ballottaggio del 24 giugno. Morra contro D’Alberto nella sfida decisiva per il Comune di Teramo”.

D’Ignazio cerca di spostare lo scontro sul tappeto regionale, mettendo sul piatto quello che definisce come il “binomio D’Alberto-D’Alfonso”.

“Un modello Pd che ci ha dimostrato la capacità di ingessare la Regione Abruzzo, soprattutto in un momento in cui la macchina amministrativa avrebbe dovuto distinguersi per velocità e competenza – conclude D’Ignazio –  e mi riferisco per esempio all’ufficio per la ricostruzione, risultato di una politica del non fare, risultato di un Governo regionale che non sta al passo coi tempi e soprattutto con la necessità dei 5000 sfollati del Comune di Teramo che avrebbero, oramai, tutto il diritto di tornare ad abitare nelle loro case, nella loro Teramo”.

 

 

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