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Confindustria contro i migranti a Montesilvano: “La clientela non gradisce, sono una catastrofe”

Confindustria contro i migranti a Montesilvano: “La clientela non gradisce, sono una catastrofe”

MONTESILVANO, 24 luglio 2017 -La presenza dei migranti a Montesilvano disturba i bagnanti e danneggia gli operatori. Quindi niente accoglienza nelle località turistiche. E’ il senso della presa di posizione di Ottaviano Di Stanislao, presidente di Assobalneari Confindustria Abruzzo, a 24 ore dalla riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, convocato dalla prefettura di Pescara. ”La presenza dei migranti ha un effetto negativo per la clientela, che non gradisce la presenza di decine di persone che bivaccano nella pineta o in spiaggia – dice a chiare lettere Di Stanislao -. Per il sistema alberghiero di Montesilvano si tratta di una catastrofe ambientale”.

Parole non esattamente nel segno dell’accoglienza, che vanno ad inserirsi in una situazione di aperta conflittualità sociale, venutasi a creare alcune settimane fa, dopo lo sgombero del cosiddetto “ghetto” di via Ariosto. Da allora centinaia di immigrati sono senza fissa dimora e vivono in alloggi di fortuna.

Di Stanislao dice:

”Rappresenteremo il nostro malcontento direttamente al prefetto, affermando che in presenza di comuni che aderiscono al ‘Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati’ (Sprar), come Montesilvano, bisogna chiudere i centri di accoglienza. A Montesilvano ce ne sono due, nella zona dei grandi alberghi e nella zona sud verso l’Excelsior. Bisogna dare seguito alle promesse dello Stato e ai suoi decreti”.

L’esponente di Assobalneari Confindustria rincara la dose:

“Certe commistioni danneggiano il turismo, i clienti si lamentano, tra soggetti di colore e prostituzione, i bivacchi, atteggiamenti senza decoro, la situazione è critica”.

Lo Sprar riguarda però soltanto 160 persone, mentre è un dato di fatto che a Montesilvano vive un numero di gran lunga superiore di migranti.  Una situazione che Di Stanislao liquida come mero problema di ordine pubblico :

“Il problema è che lo Stato deve rispettare le regole e non può danneggiare il territorio. Chi va in vacanza vuole decoro. Aver permesso i Centri di accoglienza straordinaria (Cas)  nelle zone turistiche è stato poco lungimirante e la prefettura è in ritardo. Chi non rientra negli Sprar? Problema della Prefettura, i Cas vanno celermente svuotati”.

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