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Consiglio regionale: numero legale grazie a D’Ignazio, Ncd fa la stampella di D’Alfonso

Consiglio regionale: numero legale grazie a D’Ignazio, Ncd fa la stampella di D’Alfonso

L’AQUILA, 27 dicembre – Continuano i flirt tra la maggioranza capitanata dal governatore Luciano D’Alfonso e il Nuovo Centrodestra che in Abruzzo è guidato dal sottosegretario Federica Chiavaroli. Questa mattina in Consiglio regionale, dopo tre rinvii consecutivi per mancanza del numero legale, ci ha pensato il consigliere Giorgio D’Ignazio, in quota Ncd, a togliere le castagne dal fuoco al centrosinistra. Alla quarta chiamata, infatti, D’Ignazio ha voltato le spalle alle opposizioni del centrodestra e del Movimento 5 Stelle, che come in precedenza si sono astenute, e con il suo voto ha garantito alla maggioranza il voto necessario per raggiunge il numero legale e far partire i lavori.

D’Ignazio, d’altronde, sembra avere ormai consolidato la sua linea: formalmente all’opposizione insieme al resto del centrodestra abruzzese, nei momenti decisivi si trasforma nella stampella della maggioranza dalfonsiana. Come accadde nel novembre scorso, quando scelse di non firmare la mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, scongiurando il rischio di un ribaltone.

E’ da quasi un anno che si vocifera di un suo ingresso nella maggioranza e in realtà lui non avrebbe alcun problema a compiere il salto della staccionata. Con ogni probabilità, se al referendum sulla riforma costituzionale avesse vinto il Sì, D’Ignazio siederebbe già tra i banchi dei dalfonsiani. Lo stop alla riforma e la caduta del governo Renzi, invece, hanno prodotto un rallentamento nel processo di inclusione del partito di Alfano all’interno del centrosinistra nazionale e di conseguenza hanno dato un brusco stop anche ai flirt su scala regionale e locale.

Esiste poi anche una specificità abruzzese, poiché D’Ignazio risponde a due referenti politici: il deputato Paolo Tancredi, che è uno dei ras dell’area teramana dalla quale lo stesso D’Ignazio proviene, e il sottosegretario Federica Chiavaroli, coordinatrice regionale del suo partito. Se quest’ultima ha stretto, ormai da tempo, un patto di ferro con D’Alfonso, Tancredi tende invece a frenare e a restare alla finestra, tenendo aperti i canali con il centrodestra abruzzese e in particolare con quello teramano.

La cartina di tornasole è rappresentata dalle liste per le prossime elezioni provinciali, confezionate nei giorni scorsi: nel comprensorio teramano, infatti, Ncd si è ricompattato nel centrodestra attraverso un accordo tra Paolo Gatti e lo stesso Tancredi. Nel Pescarese, invece, dove a dettare legge è la Chiavaroli, Ncd candida due rappresentanti nella lista di centrodestra e uno nella lista di centrosinistra, seguendo lo schema della doppia staffa già in vigore in Regione.

Gli esiti futuri sono ancora da scrivere, soprattutto alla luce dell’evoluzione del quadro nazionale, nel quale però il partito di Alfano non sembra avere molti margini di manovra.

 

 

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