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Coronavirus, a Pescara migliorano le condizioni di una giovane: non è più intubata e respira da sola

Coronavirus, a Pescara migliorano le condizioni di una giovane: non è più intubata e respira da sola

PESCARA, 24 marzo – Uscita dalla rianimazione una 44enne positiva al Covid-19 che era ricoverata all’ospedale di Pescara, intubata e in gravi condizioni. Ora respira autonomamente ed è in terapia sub intensiva. Si tratta di una delle persone più giovani ricoverate in terapia intensiva nel capoluogo adriatico; restano in rianimazione una persona che ha poco meno di 40 anni e altre tra i 40 e i 50 anni.

Intanto ci sono i primi risultati positivi sull’utilizzo del Tocilizumab, farmaco per l’artrite utilizzato in via sperimentale per il Covid-19.

“Abbiamo l’evidenza che il nuovo farmaco, il Tocilizumab, sta funzionando. Adesso lo stiamo dando alle forme un po’ più precoci, cioè quando ci facciamo l’idea che il paziente abbia tutti i fattori di rischio per progredire. Abbiamo visto diverse persone già togliere l’ossigeno. Se tutto questo viene confermato, è una cosa che può cambiare un pochino la storia di questo affollamento. Ha risvolti individuali, organizzativi e, quindi, societari. Se si riduce il numero degli intubati e la durata media della degenza e, quindi, la durata delle complicanze, questo si ripercuoterà con una ridotta mortalità”, afferma il direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale di Pescara, Giustino Parruti.

Trenta le persone attualmente intubate all’ospedale di Pescara. Numerose le persone arrivate oggi in ospedale con insufficienza respiratoria. La struttura sanitaria, da giorni, è al limite dei ricoveri. Anche oggi alcuni pazienti sono stati dimessi perché migliorati e altri sono stati trasferiti in altri ospedali della regione, così da liberare posti letto.

La Asl di Pescara, infine, utilizzerà l'”Oasi dello Spirito” – struttura, di proprietà di una fondazione, per riti spirituali che si trova sulle colline pescaresi – per gestire i pazienti affetti da Covid-19: lì verranno mandate le persone in via di guarigione, così da liberare posti letto in ospedale ed evitare che entrino in contatto con i familiari a casa, venendo così monitorate dal personale sanitario negli ultimi giorni di degenza.

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