Coronavirus, a Pescara raggiunta capienza massima per terapie intensive: primi trasferimenti
PESCARA, 12 marzo – Capienza massima raggiunta, per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva, all’ospedale di Pescara, tra le Malattie Infettive e la Rianimazione. Proprio per questo, con criterio di somma urgenza, è stato disposto il trasferimento di sette pazienti all’ospedale di Penne, dove si sta riattivando la Rianimazione, chiusa dopo il declassamento. Il tutto in attesa che venga riaperta la vecchia Rianimazione di Pescara, consentendo così di avere altri posti letto disponibili.
Così Giustino Parruti, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive di Pescara, componente della task force istituita dalla Regione Abruzzo per gestire l’emergenza coronavirus:
“Abbiamo bisogno di ventilatori per le terapie intensive. Quelli ordinati non arrivano. I pazienti che necessitano della terapia intensiva sono in aumento. Sono pochi anche i Dispositivi di protezione individuali (Dpi): con un uso intelligente abbiamo autonomia per tre o quattro giorni. Anche in questo caso, il materiale è stato ordinato e speriamo che arrivi presto. Siamo certi che la Protezione civile non ci lascerà soli”.
Parruti esprime poi un plauso e rivolge un elogio al suo staff e a tutto il personale sanitario, che “sta lavorando senza sosta, con senso del dovere e professionalità”.