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Crac Curti – Di Pietro: definitiva la condanna a sei anni per i due imprenditori

Crac Curti – Di Pietro: definitiva la condanna a sei anni per i due imprenditori

TERAMO, 08 ottobre – A cinque anni dalla sentenza di primo grado diventa definitiva la condanna a sei anni per bancarotta fraudolenta a carico degli imprenditori Guido Curti e Maurizio Di Pietro, finiti a processo per il crac di alcune società. Un crac  da 20 milioni di euro sul quale adesso è arrivata anche la sentenza della Corte di Cassazione, che ha rigettato i ricorsi presentati dalle difese dei due imprenditori per i quali è diventata così definitiva la condanna a sei anni inflitta in primo grado e confermata in appello. Annullamento senza rinvio, invece, per la sentenza di condanna ad un anno per Nicolino Di Pietro, fratello di Maurizio, per intervenuta prescrizione.

I tre imprenditori erano finiti a processo con l’accusa di bancarotta fraudolenta al termine di una lunga e certosina attività di indagine portata avanti dalla Procura di Teramo, con l’impianto accusatorio che aveva  retto sia in primo grado, con il Tribunale che aveva condannato a sei anni Curti e Maurizio Di Pietro e a tre anni Nicolino Di Pietro, sia in appello, dove i giudici avevano parzialmente riformato la sola sentenza a carico di Nicolino, al quale la pena era stata ridotta ad un anno.

Adesso, a mettere il sigillo sulla vicenda, è arrivata anche la sentenza di Cassazione.  Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Stefano Maranella per Curti, Guglielmo Marconi per Maurizio Di Pietro e Mauro Di Dalmazio per Nicolino Di Pietro. La parte civile era rappresentata dall’avvocato Alessia Moscardelli.

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