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Crisi, indagine Confindustria-Cresa: “L’economia abruzzese mostra segnali di ripresa”

Crisi, indagine Confindustria-Cresa: “L’economia abruzzese mostra segnali di ripresa”

PESCARA, 28 giugno – L’economia abruzzese mostra ampi segni di crescita: la produzione e il fatturato, a fronte di un aumento medio nazionale rispettivamente del 3% e dello 0,7%, crescono del 4,7% e del 3,7%; l’export mostra un incremento dell’1,7% e la crescita del portafoglio ordini internazionali del 4,3% apre buone prospettive anche per il primo scorcio del 2018, gli ordini nazionali fanno registrare un + 1,3%, l’occupazione un + 1,2%. Sono i dati che emergono dall’analisi della congiuntura manifatturiera relativa al 2017. La pubblicazione è stata curata da Confindustria e Cresa, come previsto dall’accordo firmato nel luglio 2017. 

L’intervista oggetto dello studio, rivolta a 205 aziende manifatturiere con almeno dieci addetti, è stata realizzata dal Centro Studi di Confindustria Abruzzo e i dati sono stati elaborati e commentati dal Cresa.

“Il sistema manifatturiero rafforza i segnali di ripresa già mostrati nel primo semestre del 2017 – osserva il Presidente del Cresa, Lorenzo Santilli – con risultati sul mercato interno migliori di quelli sull’estero e buone prospettive anche sul fronte internazionale”.

“Il focus sulla Digitalizzazione – afferma il presidente di Confindustria Abruzzo Agostino Ballone – dopo quello su Industria 4.0 della scorsa rilevazione, conferma che molto bisogna ancora lavorare nella nostra regione per far comprendere le opportunità offerte dalle moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione, quale valore aggiunto che l’applicazione della digitalizzazione apporta al business. Confindustria Abruzzo ribadisce l’impegno nella creazione del Digital Innovation Hub quale strumento indirizzato a fornire al sistema delle imprese i giusti supporti tecnici per guardare con fiducia alle sfide del domani”.

LE MEDIE IMPRESE METTONO A SEGNO I RISULTATI MIGLIORI

Sono le medie imprese (50-249 addetti) a mettere a segno nel complesso i migliori risultati con una crescita strutturale degli indicatori superiore alla media regionale. La produzione segna un aumento del 5,9%, il fatturato del 7,6%, l’export del 3,9%, gli ordini interni ed esteri del 4,5%. Qualche nube permane sul fronte dell’occupazione che segna un incremento debole (+0,5%), assai inferiore a quello fatto registrare dalle altre classi dimensionali di aziende.

BENE ANCHE LE PICCOLE IMPRESE

Le piccole imprese (10-49 addetti) riportano per tutti gli indicatori valori positivi e nel caso del fatturato estero (3,0%) e dell’occupazione (1,2%) rispettivamente migliore e uguale a quelli medi regionali.  Particolarmente positivo l’andamento sui mercati internazionali che nel primo semestre del 2017 mostrava valori negativi. Più debole la ripresa sul mercato interno. Produzione, fatturato, export e ordine esteri fanno registrare aumenti dell’ordine del 3%, ordini interni ed occupazione dell’1%.

MENO INCORAGGIANTI LE PERFORMANCE DELLE GRANDI IMPRESE

Meno incoraggianti le performance delle grandi imprese (250 addetti e più) che tuttavia mostrano un deciso miglioramento rispetto al primo trimestre 2017 quando gli indicatori hanno assunto valori inferiori all’1%. Nel periodo in esame le grandi imprese fanno registrare variazioni generalmente inferiori alla media regionale con le sole eccezioni della produzione e dell’occupazione leggermente superiori rispetto ad essa.

SITUAZIONE MIGLIORE A PESCARA

Sotto il profilo provinciale, si rileva che è Pescara a mostrare le migliori performance di produzione, fatturato, ordini interni e occupazione e un andamento meno favorevole delle altre province sotto il profilo della competitività internazionale, L’Aquila e Teramo fanno registrare variazioni superiori alla media abruzzese con particolare riguardo per export e ordini esteri e una sostanziale stazionarietà dell’occupazione. Chieti mostraa la crescita nel complesso più contenuta con esclusione dell’occupazione che aumenta più che a livello medio regionale.

Nonostante le buone performance registrate nell’anno in esame, il clima di opinione è moderatamente positivo con aspettative a sei mesi di incrementi che prevalgono di poco sulle previsioni di contrazioni.

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