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Danni da maltempo in Valfino, Legambiente: “Serve una pianificazione seria degli interventi”

Danni da maltempo in Valfino, Legambiente: “Serve una pianificazione seria degli interventi”

CASTIGLIONE MESSER RAIMONDO, 9 febbraio – Strade dissestate, colline franiate, intere famiglie isolate alcune delle quali costrette ad essere evacuate. E’ una situazione drammatica quella che si registra in tutta la Valle del Fino dopo l’ondata di maltempo che ha investito la provincia teramana, vallata dove sono crollati anche molti capannoni con tetto in eternit per i quali è necessaria la bonifica immediata. Una situazione sempre più difficile e a fronte della quale Legambiente chiede una “pianificazione degli interventi seria e concreta agli amministratori comunali, provinciali e regionali per soluzioni ragionate e risolutive atte a garantire alla popolazione interventi lungimiranti in grado di restituire ai cittadini fiducia verso la classe politica e per poter godere del diritto alla propria sicurezza“.

Sotto scacco i comuni di Arsita, Bisenti, Montefino, Castiglione Messer Raimondo e Castilenti, che da anni secondo l’associazione vivono nel totale abbandono da parte delle istituzioni competenti.

“Oltre ai danni visibili ci sono quelli che minano il tessuto socio-economico di questa area – commenta il Presidente di Legambiente Valfino, Emiliano Di Rocco – questo territorio, già vittima di uno spopolamento progressivo rischia di perdere ancor più abitanti e attività produttive. Molti allevatori sono in ginocchio, con le loro rimesse e stalle crollate dal peso della neve, con strade impraticabili e terreni franati. Le arterie viarie, solo in parte sistemate a seguito dei precedenti eventi meteorici di particolare intensità (in particolare quelli relativi al 2015) sono franate nuovamente perché sottoposte a interventi non risolutivi, ma solo congiunturali. Auspichiamo una pianificazione seria degli interventi perché quanto accaduto non è affatto frutto del maltempo, ma dell’abbandono. Dell’assenza totale di manutenzione ordinaria. Confidiamo in un cambio di passo degli amministratori a tutti i livelli con la messa in campo di una concreta sinergia atta a superare le criticità  l’associazione mette a disposizione le proprie competenze e il proprio impegno per collaborare fattivamente verso l’obiettivo primario della tutela del territorio e dei cittadini”.

Tra le criticità, come sottolinea il presidente di Civiltà Contadina  Cristiano Del Toro, anche la “gestione agronomica dei terreni agricoli della collina interna con due  opposte tendenze, quelle dell’abbandono e dell’ intensificazione colturale,  che sarebbero  provocando il degrado del paesaggio rurale con ripercussioni dirette sulla tenuta idrogeologica dei terreni, sempre più esposti a frane“.

“E’ ormai sempre più evidente – commenta il Presidente di Legambiente Abruzzo, Giuseppe Di Marco – la fragilità del nostro appennino e della nostra regione che pur esprimendo grandi bellezze necessita di una evidente cura e manutenzione del territorio. Investire in questa direzione è la prima grande opera pubblica che l’Abruzzo tutto oggi chiede. Insieme a iniziative altrettanto innovative e urgenti come la legge regionale sul consumo di suolo e il concretizzarsi entro il 2017 del Piano di Adattamento Climatico su cui la Regione Abruzzo sta già lavorando”.

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