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Decennale del sisma a L’Aquila, 15mila in piazza per non dimenticare / FOTO e VIDEO

Decennale del sisma a L’Aquila, 15mila in piazza per non dimenticare / FOTO e VIDEO

L’AQUILA, 6 aprile – Trecentonove rintocchi, per non dimenticare. E oltre 15mila persone che, in un silenzio tombale, sono sfilate lungo via XX settembre. L’Aquila celebra così i dieci anni dal terremoto che il 6 aprile del 2009 sconvolse irrimediabilmente la vita della città.

Davanti a tutti,  durante la fiaccolata, ci sono i familiari delle vittime, con il loro incommensurabile dolore, che non potrà essere cancellato dal tempo: espongono striscioni e lenzuoli “per non dimenticare”, con i nomi dei loro cari, strappati alla vita da un tragico e assurdo destino.

A seguire le autorità, che questa volta non si limitano a fare passerella, ma appaiono realmente compenetrate nel clima di commozione e ricordo. C’è il presidente del consiglio Giuseppe Conte e ci sono leader politici nazionali come Nicola Zingaretti e Gianni Letta. Ci sono, naturalmente, anche il sindaco Pierluigi Biondi e il presidente della giunta regionale Marco Marsilio.

Conte si è soffermato per pochi istanti a colloquio con i cronisti:

“La ferita di una comunità locale è una ferita della comunità nazionale. Sono passati 10 anni dal sisma a L’Aquila e ancora oggi abbiamo il dovere della memoria: tanti hanno perso persone care, in molti continuano a soffrire. A loro mi stringo con un caloroso, sentito abbraccio”.

Ieri sera, giunto all’Aquila intorno alle 21,30, ha salutato molte persone all’arrivo in piazza Duomo. Tra queste il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita, che prima di celebrare la Santa Messa, ha parlato con Conte. “Di promesse ne abbiamo avute tante – ha detto Petrocchi al premier -. Ci sono attese che vanno ora riempite di fatti. Abbiamo avuto in questa terra, nel corso dei secoli, terremoti devastanti. Ma qui la gente è tenace e non si rassegna”.

Prima di ripartire per Roma, intorno all’una di notte, Conte si è intrattenuto per alcuni minuti con il medico chirurgo Vincenzo Vittorini, tra gli organizzatori della fiaccolata come componente del Comitato familiari delle vittime del sisma dell’Aquila. Vittorini nel sisma del 2009 perse la moglie e la figlia di 9 anni:

“Al presidente del Consiglio ho detto che abbiamo presentato un documento al ministro della Giustizia, frutto del lavoro del coordinamento nazionale delle vittime dei disastri, nel quale si chiede di investire in prevenzione e in sicurezza, di fare finalmente verità sulle stragi impunite italiane e anche riforme della giustizia in direzione dell’accelerazione dei processi, e della lotta alla prescrizione facile. Conte mi ha risposto che dal primo gennaio 2020 la prescrizione sarà bloccata dopo la sentenza di primo grado e che queste sono misure che ogni paese civile dovrebbe attuare”.

Questa mattina è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

“I giovani de L’Aquila e dei comuni colpiti dal terremoto del 2009 hanno diritto alla rinascita delle loro città, dei paesi, delle comunità. Pensare al domani, e non soltanto all’oggi, è il nostro impegno davanti alle nuove generazioni. Lo dobbiamo ai giovani de L’Aquila anche ricordando quei ragazzi della Casa dello Studente, a cui il sisma spezzò i progetti di vita, e che nella memoria del Paese rappresentano ancora oggi il segno più penoso della tragedia del 6 aprile”.

Nonostante il freddo pungente, con temperature invernali intorno ai 3 gradi, migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione. In un clima di dolore e commozione, alle migliaia di aquilani, si sono aggiunte tante persone provenienti da fuori regione e dall’estero. E’ il segnale che il decennale è riuscito a riaccendere i riflettori su una tragedia definita epocale per il numero di vittime, per i 1.500 feriti, per l’ampiezza dei territori colpiti e per la distruzione di case e monumenti.

(Si ringraziano per il video il giornalista Marco Giancarli e la redazione di LAQ TV)

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