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D’Ignazio a D’Alfonso: “Se la delega serve a farmi passare in maggioranza, resto all’opposizione”

D’Ignazio a D’Alfonso: “Se la delega serve a farmi passare in maggioranza, resto all’opposizione”

L’AQUILA, 7 marzo 2017 – Il governatore Luciano D’Alfonso ha compiuto un deciso passo in avanti nella sua strategia di allargamento della maggioranza regionale di centrosinistra al Nuovo Centrodestra, offrendo al capogruppo di Ncd, Giorgio D’Ignazio, la delega per la Ricostruzione. Lo stesso D’Ignazio, però, fissa i paletti in merito ad un suo eventuale coinvolgimento. Solo il tempo dirà se si tratta di un gioco delle parti, per salvare la forma e non indispettire l’ala del partito  più riluttante ad un accordo organico con il centrosinistra, o se invece è realmente una mossa per mettere un piede al governo della regione e tenere libero l’altro.

Questa la posizione di D’Ignazio che nel suo intervento di oggi, in Consiglio regionale, ha prima aperto all’idea di D’Alfonso:

“Avrete senza dubbio appreso dagli organi di stampa della delega per la Ricostruzione che il presidente D’Alfonso ha proposto di conferirmi. Una delega che ha dei precisi limiti spazio-temporali, essendo circoscritta al rilancio del commercio, dell’artigianato e delle attività produttive delle aree montane  e collinari del Teramano e del cratere. La durata prevede come scadenza il 31 dicembre 2017”.

Poi, però, l’esponente dell’Ncd ha posto una serie di condizioni, chiedendo chiarezza e invitando il governatore a precisare il significato politico dell’operazione:

“Per sgombrare il campo da ogni possibile equivoco vorrei avere da lei, presidente D’Alfonso, alcuni chiarimenti. Questa delega rappresenta uno strumento per coinvolgere l’opposizione in un momento di grande difficoltà come quello attraversato dalla nostra Regione e per ribadire il principio che uniti si vince mentre divisi si perde? Me l’ha proposta perché vede nella mia persona la figura di un possibile trait d’union, in grado di incentivare una fattiva collaborazione tra maggioranza ed opposizione, al fine di risultare più operativi nel rispondere alle istanze provenienti dal territorio? Ritiene questa delega utile esclusivamente per il bene dei cittadini, senza che le venga attribuita  alcuna valenza politica, ma soltanto per incentivare la pianificazione di una comune strategia d’azione tra maggioranza ed opposizione,  per affrontare tutti insieme le gravi problematiche che ci affliggono, proprio come  auspicavamo sarebbe avvenuto ai tempi del terremoto dell’Aquila nel 2009, in cui era al governo il presidente Gianni Chiodi? Si tratta insomma-di una delega che sia prettamente operativa e funzionale o è in realtà una delega con funzione politica, che presuppone un mio passaggio al centrosinistra? Perché qualora così fosse, le dico pubblicamente che sarei costretto a declinarla,  in quanto il mio ruolo è attualmente, è sempre stato e resterà, all’opposizione di questo governo regionale. Questo ci tengo a ribadirlo con fermezza”.

Dopo tali premesse, D’Ignazio rivendica il suo ruolo di “responsabile” e di “pontiere” tra maggioranza e opposizione, senza risparmiare qualche frecciata ai colleghi di Forza Italia che lo hanno criticato, a partire dall’ex governatore Gianni Chiodi:

“In ogni caso il mio operato continuerà sulla linea di una opposizione costruttiva e responsabile in cui ogni azione sia dettata dall’obiettivo di fare il  bene del mio territorio e dei cittadini che mi hanno dato il mandato politico di rappresentarli. Non ho nulla da nascondere nella mia attività politica e pertanto continuerò a pubblicare con molta trasparenza le foto scattate insieme a lei  durante le visite istituzionali nel Teramano sui social. Sento di voler rivolgere un appello ai miei colleghi dell’opposizione, specialmente al mio caro presidente Chiodi, che in occasione di tutte e quattro le sue candidature ha ottenuto il pieno supporto sia da me che dai miei amici. Questo dato, presidente Chiodi, dovrebbe già far trapelare con chiarezza come sono fatto e ciò che più mi dispiace è il dover ammettere che mi aspettavo un comportamento molto diverso da parte sua, visto e considerato che quando è capitato a lei di essere in difficoltà, ha trovato in me e nei miei amici più stretti un baluardo in sua difesa, che ha sempre agito per il suo bene, sia pubblicamente che in privato. Purtroppo in questi tre anni da consigliere regionale non posso dire sia stato fatto altrettanto nei miei confronti, né nella sfera pubblica né in quella privata e questo mi rammarica molto”.

Infine D’Ignazio indica la prospettiva politica che ambisce a coltivare:

“Voglio concludere con un auspicio ottimistico per il mio partito, che attualmente si chiama ancora Nuovo Centrodestra, ma che a breve cambierà nome, e cioè che  faccia una scelta centrista, che si rispecchi appieno nel mio credo politico. Solo un’unione di forze politiche che ricalchi il modello del Partito Popolare Europeo e che unisca tutte le anime moderate  può arginare le forze populiste che stanno attualmente prendendo il sopravvento. Con questo intervento spero di avere chiarito fino in fondo la mia posizione ed ora credo che occorra smettere di seminare voci infondate per cui ogniqualvolta accade qualcosa in Regione Abruzzo, subito si dica che Giorgio D’Ignazio è passato con la maggioranza di centrosinistra. La gente, credo, sia piuttosto stufa di ascoltare queste assurdità, a mio avviso spesso strumentalizzate ad arte a mio svantaggio e per gettare discredito sulla mia persona”.

 

 

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