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Direttiva Bolkestein, dall’Abruzzo appello di Regioni e balneari al nuovo Governo: “Subito la legge”

Direttiva Bolkestein, dall’Abruzzo appello di Regioni e balneari al nuovo Governo: “Subito la legge”

PESCARA, 27 giugno – Parte dall’Abruzzo la richiesta di Regioni e balneari al nuovo Governo di predisporre una legge nazionale per risolvere l’annosa questione della direttiva Bolkestein. Stamani, infatti, a Pescara c’è stato un incontro tra il coordinatore della commissione Turismo della Conferenza delle Regioni, Giovanni Lolli, vicepresidente e assessore alle Attività produttive della Regione Abruzzo, il presidente nazionale del Sindacato Italiano Balneari (Sib), che aderisce a Fipe Confcommercio, Antonio Capacchione, il vicepresidente e presidente regionale, Riccardo Padovano, ed i vertici locali del sindacato.

“Come Regioni e come categorie – dice Lolli – chiediamo all’attuale Governo, visto anche l’atteggiamento particolarmente energico che dichiara di avere verso l’Europa, di fare quello che non hanno fatto gli altri Governi: fare immediatamente una legge”.

L’auspicio di Lolli è che si riprendano “le sette o otto leggi che le Regioni hanno fatto e che sono state bloccate dalla Corte Costituzionale, non nel merito, ma solo come attribuzione, perché è una competenza dello Stato. Bisogna fare immediatamente una legge, semplicissima ed essenziale – osserva il coordinatore – e con il provvedimento in mano si va a negoziare con la Commissione europea così come ha fatto la Spagna. Lo chiederemo come Regioni, al ministro del Turismo, in attesa della delega, al ministro per i rapporti con le Regioni e a quello per i rapporti con l’Europa”.

Lolli definisce la questione come “un problema enorme che ci trasciniamo da tempo: l’applicazione della direttiva Bolkestein metterebbe il settore principale del turismo italiano in una situazione di totale ingovernabilità. Sono anni che tutti i Governi che si sono succeduti, di tutti i colori politici – aggiunge – questo problema lo hanno rimandato. Diversamente dal Governo spagnolo o quello portoghese, che hanno legiferato e poi sono andati in Europa per negoziare, noi siamo andati avanti con le proroghe e alla fine l’Europa è intervenuta drasticamente”.

Secondo il coordinatore la legge deve essere finalizzata a far sì che le concessioni rilasciate negli anni “abbiano validità per un tempo congruo che permetta agli operatori attualmente in possesso di questi stabilimenti di poter operare, investire e di non trovarsi da un giorno all’altro, all’improvviso, in una situazione di mercato aperto che li metterebbe in condizioni difficilissime”.

“Chi su quel sedime ha investito, ha lavorato, ha costruito un marchio con una reputazione importantissima – sottolinea – non si può trattare alla stregua di uno che arriva fresco fresco. Non è assolutamente possibile. E’ un mercato particolare e non può essere considerato come un mercato aperto qualsiasi. Un mercato in cui operano professionalità accumulate negli anni. Stiamo parlando del 60% del movimento turistico italiano, cioè il prodotto che sostiene la gran parte del turismo italiano. Le coste così organizzate le abbiamo solo noi, forse in parte Spagna e Portogallo: è difficile per un tedesco o un olandese capire di cosa stiamo parlando perché da loro questo problema non c’è. E’ una specialità italiana e rappresenta un marchio – conclude Lolli – che non può essere svalutata trattandola come una qualsiasi merce”.

Dal canto suo, Capacchione, neo presidente nazionale del Sib, ricorda che “con le Regioni abbiamo da tempo una sintonia di posizioni in quanto vivono direttamente la questione del demanio e del turismo, a differenza dello Stato che finora si è dimostrato lontano e insensibile. Le Regioni – sottolinea – hanno tentato di sopperire all’inerzia dello Stato con proprie leggi, ma i Governi le hanno impugnate e la Corte Costituzionale ha riconosciuto la competenza dello Stato. Le Regioni e noi balneari chiediamo che lo stato sia consequenziale e che emani una norma a tutela della categoria”.

“La proposta che noi abbiamo fatto – ricorda – è che i contenuti delle leggi regionali divento i contenuti della legge statale. Abbiamo già chiesto un incontro ai ministri competenti, siamo in attesa di essere convocati per sollecitare il Governo a procedere. Abbiamo anche chiesto che per le due leggi ancora in vigore, perché impugnate ma non ancora trattate dalla Corte Costituzionale, cioè le leggi liguri, il Governo rinunci all’impugnativa ed estingua il processo. Siamo in attesa che il Governo sia consequenziale e proceda per risolvere finalmente questo annoso problema”, conclude il presidente del Sib.

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