Pescara
Stai leggendo
Discarica dei veleni di Bussi, Gerardis in aula: “Abruzzo terra di nessuno con avallo della Corte”

Discarica dei veleni di Bussi, Gerardis in aula: “Abruzzo terra di nessuno con avallo della Corte”

L’AQUILA, 16 gennaio – Nuova tappa del processo sulla mega discarica dei veleni della Montedison a Bussi sul Tirino. Questa mattina, davanti alla Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila, hanno tenuto la loro arringa gli avvocati dello Stato.

“L’Abruzzo è terra di nessuno sulla tutela ambientale – ha detto in aula l’avvocato dello Stato Cristina Gerardis, che è anche direttore generale della Regione Abruzzo -. Ora lo è anche con l’avallo della Corte d’Assise mostrato nel giudizio di primo grado”.

E’ stata particolarmente lunga e articolata l’arringa della Gerardis, che ha parlato per oltre tre ore e in più occasioni ha puntato il dito contro i giudici di primo grado:

“La Corte di Assise, con la sentenza di primo grado, ha mostrato una peculiare indifferenza per le tematiche ambientali e legate alla salute”.

L’avvocato dello Stato ha accusato anche la Montedison:

“La scelta era tra occultare e occuparsi dell’inquinamento. E’ stato deciso di far viaggiare da una società all’altra la proprietà del sito, sempre sotto il cappello di Montedison prima e di Edison dopo”.

L’udienza è iniziata in ritardo a causa dei disagi causati dal maltempo. Dopo Gerardis ha preso la parola l’avvocato dello stato Generoso Di Leo.

Nell’udienza di martedì scorso, i due procuratori generali Domenico Castellani e Romolo Como, al termine di due lunghe requisitorie hanno chiesto per 18 dei 19 imputati le stesse condanne formulate dal pubblico ministero nel processo di primo grado, che con l’accusa di disastro ambientale e avvelenamento dell’acqua, variano da un massimo di 12 anni e 8 mesi ad un minimo di 4 anni di reclusione.

A questa fase del procedimento si e’ arrivati dopo il pronunciamento dello scorso marzo dalla Cassazione, che ha convertito in appello tutti i ricorsi presentati alla Suprema Corte.
In Corte d’Appello a Chieti, il 19 dicembre 2014, 19 imputati erano stati assolti dall’accusa di aver avvelenato le falde acquifere, mentre il reato di disastro ambientale fu derubricato in colposo e quindi prescritto.

 

Mi sento...
Felice
0%
Orgoglioso
0%
Euforico
0%
Ok
0%
Triste
0%
Arrabbiato
0%