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Elezioni regionali Abruzzo: escluse le liste di Di Matteo, Casapound e Popolo della Famiglia

Elezioni regionali Abruzzo: escluse le liste di Di Matteo, Casapound e Popolo della Famiglia

PESCARA, 14 gennaio – In vista delle prossime elezioni regionali del 10 febbraio, sono state escluse le quattro liste provinciali ‘Popolo della famiglia-Popolari per l’Italia’, a sostegno del candidato del centrodestra Marco Marsilio, la lista ‘Abruzzo Insieme – Abruzzo Futuro’, nella circoscrizione elettorale del Tribunale di Chieti, e la lista di Casapound della circoscrizione elettorale di Pescara.

“Abruzzo Insieme – Abruzzo Futuro”, la lista civica in appoggio al candidato presidente del centrosinistra, Giovanni Legnini, ispirata dal consigliere regionale di Regione Facile Donato Di Matteo, ex Pd, è stata esclusa dalla circoscrizione elettorale del tribunale di Chieti. La commissione ha accolto il ricorso presentato da Carlo Masci, l’ex assessore regionale al Bilancio della Giunta Chiodi, che ha rivendicato la titolarità del simbolo di Abruzzo Futuro, utIlizzato da venti anni come formazione civica in appoggio alla coalizione di centrodestra. Ora la lista ha la possibilità di presentare ricorso alla commissione centrale presso la Corte d’Appello dell’Aquila.

Le quattro commissioni circoscrizionali nei quattro Tribunali dei capoluoghi di provincia hanno escluso le quattro liste provinciali ‘Popolo della famiglia-Popolari per l’Italia’ che si erano presentate nella coalizione di centrodestra guidata dal senatore Marco Marsilio in corsa alle elezioni del prossimo 10 febbraio. Secondo quanto si è appreso, il motivo è da ricercare nella carenza o, addirittura mancanza, di firme. Non si sa ancora se le due formazioni politiche presenteranno ricorso.

Ricorso invece è stato presentato da CasaPound Italia all’ Ufficio Centrale Regionale, costituito presso la Corte d’Appello dell’Aquila, contro l’esclusione della sua lista circoscrizionale provinciale di Pescara. “L’atto con cui si notifica l’esclusione – spiega l’avvocato Maurizio Dionisio, che ha curato il ricorso – è radicalmente nullo. Nella sua intestazione infatti – dice ancora il legale – c’è una data sbagliata, in quanto si fa riferimento alle ‘Elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale d’Abruzzo del 24 maggio 2014’ e nel corpo del provvedimento, poi – dichiara ancora l’avvocato Dionisio – non c’è nessun altro riferimento alla data corretta della tornata elettorale”.

 

 

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