Elezioni regionali, Biondi si tira fuori: “Resto sindaco”. L’opposizione attacca: “Voleva lasciare”
FOSSACESIA, 4 ottobre – Tramonta ufficialmente l’ipotesi della candidatura di Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila in quota Fratelli d’Italia, alla presidenza della Regione. Non sarà lui, dunque, il candidato del centrodestra alle elezioni del prossimo 10 febbraio. Il tavolo nazionale della coalizione, nelle scorse settimane, aveva assegnato a Fratelli d’Italia il candidato per le elezioni abruzzesi e il nome più caldo, fino a poche ore fa, è stato proprio quello di Biondi. E’ lo stesso sindaco dell’Aquila, però, ad annunciare, con un post su Facebook, la sua intenzione di continuare ad amministrare il capoluogo abruzzese. Una decisione che giunge al termine di giorni di trattative febbrili e incontri con il leader nazionale Giorgia Meloni, sua amica personale.
Queste le parole di Biondi:
“Ringrazio, ma vado avanti. La decisione l’ho presa durante la riunione per organizzare i primi passi del decennale del sisma. Troppi sentimenti, troppe passioni, troppe speranze. Prima ancora, notti insonni, riflessioni profonde, discussioni in famiglia. Gli amici, le persone incontrate per strada, la gente normale che ha il mio numero di cellulare (lo stesso dal 1997 perché non ho avuto mai bisogno di cambiarlo). Quelli che ti invitano a farlo, perché non c’è mai stato un candidato presidente aquilano doc, quelli che ti dicono che è meglio di no, perché c’è tanto, tantissimo, ancora da fare. Gli uni e gli altri con le stesse ragioni”.
Il sindaco del capoluogo si toglie qualche sassolino dalle scarpe:
“Qualcuno, meschinamente, ha tirato fuori questioni di poltrone e soldi. Io che la ‘poltrona’ più bella del mondo ce l’ho già e che non ho chiesto manco il telefono di servizio o un centesimo di rimborso spese, l’avrei fatto per l’unico motivo che mi spinge a fare politica: l’amore per la mia terra. Non lo farò per lo stesso, unico, motivo”.
Intanto, all’interno di Fratelli d’Italia, è una disputa tra Roma e l’Abruzzo, sulla lista a cui attingere per la scelta del candidato: a livello nazionale sono stati inclusi esponenti della società civile, tra i quali spicca la figura del penalista pescarese Augusto La Morgia, mentre in Abruzzo è stata stilata una rosa fatta di nomi politici caratterizzati da una marcata identità.
Sulla scelta di Biondi, in realtà, ha pesato molto anche il veto di Forza Italia, che ha sostenuto la necessità che il sindaco restasse a governare L’Aquila, riconquistata da appena 15 mesi.
Un aspetto sul quale pongono l’accento anche le opposizioni, a partire dal Pd. Stefano Albano, segretario aquilano de Partito Democratico, e Stefano Palumbo, capogruppo in Consiglio comunale, attaccano:
”Biondi, con un post su Facebook, fa sapere che non sarà lui il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione. Ciò che desta incredulità e sconforto, però, è il tentativo di Biondi di cambiare la realtà a suo piacimento, provando, addirittura, ad uscire da eroe da una situazione che lo ha visto invece triste protagonista in queste settimane. Vorrebbe far credere alla città che è stato lui a rinunciare all’opportunità offertagli dalla Meloni, dopo aver fatto carte false e più di un pellegrinaggio fra i tavoli nazionali e regionali, fra Pescara e Roma, per mendicare la candidatura a presidente di Regione, mettendo in imbarazzo il suo stesso partito e ricevendo veti di ogni tipo da tutto il centrodestra locale, regionale e nazionale. Vorrebbe far credere che lo avrebbe fatto per amore della città dimenticando però che era stato lui stesso a dichiarare di essere prontissimo a lasciare la carica di sindaco se solo il partito glielo avesse chiesto. Ci vuole una bella faccia tosta per continuare ad offendere l’intelligenza degli aquilani dopo che gli stessi hanno potuto constatare quanto false e propagandistiche fossero le promesse fatte in campagna elettorale, tutte, dopo 1 anno e mezzo di governo, completamente disattese”.
Sulla stessa linea la lista civica Passo Possibile:
“Con un incipit da telequiz nazionalpopolare il sindaco dell’Aquila annuncia che intende restare alla guida del capoluogo, una città non più sua nei fatti, per guerre interne alla maggioranza, per ambizioni personali, ma soprattutto per incapacità di visione e risultati, uniche e sole ragioni per le quali avrebbe voluto abbandonarla, comportandosi né più e né meno di un capitan Schettino qualunque”.
Intanto si registra anche un altro passo indietro: Enrico Di Giuseppantonio, che nei giorni scorsi si era autosospeso dalla carica di sindaco di Fossacesia, per valutare la proposta ricevuta dall’Udc, proseguirà nel suo mandato.