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Elezioni regionali, Giorgia Meloni in Abruzzo per la prima uscita pubblica di Marco Marsilio

Elezioni regionali, Giorgia Meloni in Abruzzo per la prima uscita pubblica di Marco Marsilio

MONTESILVANO, 29 dicembre – Prima uscita pubblica per il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo per il centrodestra, Marco Marsilio. L’iniziativa si è svolta stamani, a Montesilvano, alla presenza di Giorgia Meloni, leader nazionale di Fratelli d’Italia, partito cui fa riferimento Marsilio. Il candidato ha auspicato che il centrodestra possa correre unito alle prossime elezioni regionali e, in tal senso, insieme a Meloni, ha lanciato un appello all’ex senatore di Forza Italia Fabrizio Di Stefano, che ha annunciato di voler correre da solo sostenuto da alcune liste civiche. 

“Il centrodestra è già unito e con un’ampia coalizione – ha detto Marsilio – Naturalmente colgo l’occasione per rivolgere un appello a Fabrizio Di Stefano e ai suoi amici, perché scelgano di far parte di questa squadra di governo che renderà l’Abruzzo una regione migliore. La sua esperienza e il suo radicamento sono importanti, e io spero di poterlo avere al mio fianco, spero che non voglia fare una scelta diversa, di marginalizzazione, o addirittura una scelta contraria alla sua storia e alla sua cultura politica”.

Giorgia Meloni si è soffermata sulla scelta del nome di Marsilio, sottolineando come sia stato voluto dal territorio.

“Credo che Marco Marsilio sia la scelta migliore e l’indicazione giusta nel momento in cui è stata richiesta dal territorio e quando si fanno queste scelte si deve guardare al territorio. Marco Marsilio è un purosangue abruzzese, figlio di una famiglia abruzzese che ha dovuto fare una scelta drammatica come tante altre, ovvero quella di trasferirsi perché qui non c’era lavoro”.

“Oggi Marsilio ha deciso di fare un viaggio inverso, e non era scontato, visto che siamo in una regione dove c’era un presidente che non ha neanche finito il suo mandato per andarsi a sedere su una comoda poltrona da senatore – ha aggiunto Meloni – Oggi abbiamo qui, invece, chi da una comoda poltrona da senatore decide di venire a occuparsi della sua terra. Il segnale di Marsilio è straordinario e assolutamente in controtendenza con la politica di questo tempo. Penso che la sua esperienza e la sua conoscenza dei palazzi romani rappresentino un vantaggio. Non è un caso se oggi il ministro Toninelli sta prendendo in considerazione l’ipotesi di ridiscutere l’aumento dei pedaggi di A24 e A25 sulla base di una proposta e di un emendamento di Fdi, presentata da Marsilio, o se abbiamo vinto la battaglia di non far spostare il terminal bus da Roma Tiburtina ad Anagnina, su proposte fatte da noi. Per questo considero Marco Marsilio un valore aggiunto per questa terra. Il centrodestra è unito. C’è anche l’Udc e spero che si possa completare il discorso con le civiche”.

Poi un riferimento alla situazione del centrosinistra e alla candidatura a governatore di Giovanni Legnini, che, a detta della Meloni, rappresenterebbe una piena continuità con D’Alfonso.

“Nonostante il centrosinistra cerchi di nascondersi, nascondere i suoi simboli e il suo partito, tutti sanno che esiste in Abruzzo una continuità piena tra D’Alfonso e Legnini, e poi che i Cinquestelle ogni volta, alla prova dei fatti, hanno dimostrato di non essere capaci di governare. Nello specifico, quindi, dico e credo che il centrodestra possa vincere e restituire un futuro diverso a questa regione e agli abruzzesi, perché voglio ricordare – ha detto ancora Meloni – che l’Abruzzo è la Regione che spende peggio i fondi europei, ed è intollerabile che nel 2018 occorrano, dalla regione al centro dell’Italia, quattro ore e mezzo per raggiungere Roma. È una cosa da terzo mondo”.

DI STEFANO: “APPREZZO LE PAROLE, MA CI VUOLE DI PIU’ PER CONVINCERMI”7

“Le parole che mi ha indirizzato oggi Giorgia Meloni in visita in Abruzzo, non possono che farmi piacere e lusingarmi dal punto di vista personale e politico, anche perché vengono da chi apprezzo e a cui mi lega una lunga militanza insieme anche se non sempre ho condiviso le sue scelte, non ultima quella fatta in Abruzzo, ma certo non le lasceremo cadere nel vuoto. Tuttavia non è solo basandosi sulla mozione degli affetti- che indubbiamente mi tocca- o sul richiamo all’appartenenza, che mi si convince a fare un passo indietro: vorrei vedere qualcosa di più; ossia quale progetto di rinascita per l’Abruzzo si intende proporre ai nostri concittadini”. Così Fabrizio Di Stefano risponde all’appello di Marsilio e Meloni.

“Lo ripeto da tempo – aggiunge l’ex senatore – dall’11 febbraio occorre governare questa Regione avendo chiare sin d’ora strategie e azioni da attuare. E qui credo che anche oggi, chi affianca nelle strategie politiche Marsilio,avrebbe dovuto segnalargli che, ad esempio, sul tema dell’Ambiente, è giusta l’attenzione sul fiume Saline ma il vero simbolo dei disastri ambientali abruzzesi è Bussi, per la cui bonifica vi è una dotazione di €50milioni stanziati dal Governo Berlusconi quando io e Giovanni Legnini eravamo in Parlamento. Somme che né i successivi Governi nazionali, né quello regionale hanno mai saputo utilizzare; ed ancora, mi si rivolge un appello all’appartenenza ed al mio essere di destra. Ma sul tema di questi giorni relativo al Bilancio regionale trovo assurdo che su di esso vengano scaricati scaramucce politiche e di appartenenza, appunto, quando invece andrebbe evitato il ricorso in dodicesimi perché a pagarne le conseguenze sarebbero cittadini e imprese già sottoposte da quasi un anno al blocco di ogni attività a causa delle scelte di D’Alfonso. Anche qui, a mio avviso, avrebbe dovuto prevalere il senso di responsabilità verso la nostra regione piuttosto che la ricerca di una momentanea vittoria politica. Io avrei invece da subito illustrato il mio progetto di bilancio che avrei presentato come modifica legislativa al primo consiglio regionale dopo il 10 febbraio, all’indomani della vittoria elettorale. L’Abruzzo per me viene prima del senso di appartenenza alla mia parte politica”.

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