Pescara
Stai leggendo
Fallimento Pescara Calcio, in aula Nucifora: “Ci cacciavano da tutti i ristoranti”

Fallimento Pescara Calcio, in aula Nucifora: “Ci cacciavano da tutti i ristoranti”

PESCARA, 17 ottobre – Torna in aula il processo sul fallimento del Pescara Calcio, che vede imputati per bancarotta e bancarotta fraudolenta gli ex presidenti Massimiliano Pincione (attuale presidente del Grosseto Calcio) e Gerardo Soglia (ex deputato del Pdl), e l’ex amministratore delegato Francesco Soglia. Questa mattina, davanti al tribunale collegiale di Pescara, sono sfilate due vecchie conoscenze del club biancazzurro: Enzo Nucifora, ex direttore sportivo del Pescara, e Paolo Iapaolo, che per un breve periodo ricoprì l’incarico, mai formalizzato, di direttore generale della società biancazzurra.

I fatti sotto la lente del pm Barbara Del Bono si riferiscono ad un periodo compreso tra l’inizio di luglio 2007 e la fine di ottobre 2008. In seguito, il 19 dicembre del 2008, il Pescara Calcio venne dichiarato fallito, con un passivo di oltre 15 milioni di euro.

“Il segretario del Pescara, Luigi Gramenzi, mi disse che c’erano circa 2 milioni di euro bloccati su un conto a Dubai – è stato uno dei passaggi della deposizione di Nucifora – ma io gli risposi che noi avevamo bisogno di mille euro per andare avanti, visto che ci buttavano fuori da ogni ristorante della zona”.

Non si sono presentati gli altri dieci testimoni citati dalle difese: saranno invitati a comparire nel corso della prossima udienza, che il presidente del collegio giudicante, Rossana Villani, ha fissato per il prossimo 23 maggio. Assenti, in aula, anche i tre imputati.

“Fui avvicinato da un tale Multineddu, che operava per la società del Pescara, intorno alla metà di agosto del 2007 – ha proseguito Nucifora -. Accettai e terminai la mia attività nell’ottobre successivo, quando alla presidenza subentrò la famiglia Soglia, che scelse di avvalersi della collaborazione di altre persone”.

Nucifora ha riferito di “una situazione economica che a quel tempo era molto difficile, della quale ero però a conoscenza solo per sentito dire, non seguendo personalmente la situazione contabile del club“. L’ex ds, in particolare, ha raccontato: “Chiamavo tutti i giorni il sindaco per chiedere un sostegno e solo l’intervento di alcuni imprenditori, rimasti anonimi, ci ha permesso di andare avanti e di pagare gli autobus per le trasferte“.

Iapaolo ha spiegato di essere stato nominato direttore generale del Pescara nel febbraio del 2007.

“Mi chiamò la moglie di Pincione – ha rimarcato l’attuale dirigente del Grosseto – ma io non ho mai accettato l’incarico e non ho mai firmato alcun contratto. Ho frequentato l’ambiente solo per un mese e mezzo – ha aggiunto Iapaolo – ma non so nulla di versamenti di danaro o di questioni contabili, visto che non avevo alcun titolo per occuparmi dei conti”.

Mi sento...
Felice
0%
Orgoglioso
0%
Euforico
0%
Ok
0%
Triste
0%
Arrabbiato
0%