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Hotel Rigopiano, giornata di interrogatori. Di Tommaso: “Il 18 disdette prenotazioni”

Hotel Rigopiano, giornata di interrogatori. Di Tommaso: “Il 18 disdette prenotazioni”

PESCARA, 8 gennaio – Giornata di interrogatori, questa mattina, in tribunale a Pescara, nell’ambito dell’inchiesta sul disastro dell’Hotel Rigopiano.

Il primo a comparire, davanti al procuratore capo Massimiliano Serpi e al sostituto Andrea Papalia, è stato Bruno Di Tommaso, legale responsabile della società Gran Sasso Resort & Spa. Il suo legale Sergio Della Rocca al termine dell’interrogatorio ha detto:

“Il 18 gennaio, prima della scossa di terremoto, erano già state disdettate tutte le nuove prenotazioni”.

Della Rocca ha depositato della documentazione integrativa, “affinché gli inquirenti possano approfondire alcune tematiche oggetto di contestazione”.

In particolare la difesa di Di Tommaso punta a smontare l’idea che gli affari venissero prima della sicurezza degli ospiti. “È un fatto doveroso – spiega il legale – anche nei confronti della stessa attività”.

Quanto alle contestazioni relative ai presunti abusi nella ristrutturazione del resort, Della Rocca sottolinea che “sono tutti precedenti alla gestione di Di Tommaso. C’è dunque una difesa tecnico-procedurale – conclude l’avvocato – e non c’è un addebito riferito al Di Tommaso in quanto tale”.

In giornata saranno interrogati anche il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il dirigente provinciale Paolo D’incecco e il responsabile del settore viabilità Mauro Di Blasio, indagati nel filone dell’inchiesta sulla gestione dell’emergenza.

Ha rinunciato invece ad essere interrogato l’ex prefetto Francesco Provolo.

Interrogato anche Paolo D’incecco, dirigente del settore Viabilità della Provincia di Pescara, coinvolto nel filone dell’inchiesta riguardante la gestione dell’emergenza.

“D’incecco quel giorno era in malattia, ma questa circostanza non rappresenta il principale argomento difensivo. Nonostante questa sua condizione di malattia ha potuto fare tutto quanto nelle sue possibilità per quanto gli spettava fare”, hanno detto i suoi legali, gli avvocati Marco Spagnuolo e Gianfranco Iadecola. “L’elemento di novità è che D’Incecco ha chiesto di essere interrogato per chiarire quale fosse non solo il suo ruolo, ma anche le sue competenze specifiche, l’ambito di operatività e come la Provincia di Pescara, tramite il servizio Viabilità, abbia reso il servizio che istituzionalmente era preposta a svolgere”.

Successivamente è stato interrogato Mauro Di Blasio,  responsabile del settore Viabilità della Provincia di Pescara e referente di Protezione civile.

“Il Piano neve era stato fatto e tutti i mezzi e uomini della Provincia erano impegnati, anche quelli contrattualizzati. Abbiamo fornito chiarimenti sulla posizione di garanzia del mio assistito, che riteniamo esente da responsabilità. Abbiamo detto cosa abbiamo fatto e cosa ci competeva o non ci competeva fare. Il mio assistito il 18 è stato impegnato presso la Provincia e il Centro coordinamento soccorsi, quindi sul territorio”, ha detto l’avvocato Gino Placido Pelliccia.

Quanto alla turbina che serviva la zona di Rigopiano e che era fuori uso dal 6 gennaio, “Di Blasio era in ferie – ha concluso l’avvocato – ed è rientrato solo il 9”.

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