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Inchiesta Rigopiano, nel verbale del Comitato emergenze dell’hotel non si parla

Inchiesta Rigopiano, nel verbale del Comitato emergenze dell’hotel non si parla

PESCARA, 15 gennaio – Un lungo elenco di emergenze, ma Rigopiano non c’è. Nel filone di inchiesta che riguarda la Carta Valanghe mai realizzata dalla Regione Abruzzo c’è anche il verbale del Core, il Comitato Operativo Regionale per le Emergenze, con un rosario infinito di situazioni di difficoltà, sparse per tutto l’Abruzzo, ma soprattutto nel Pescarese e nel Teramano.

La riunione è quella che si è tenuta, il 18 gennaio dello scorso anno, nella sede Provincia di Pescara, alla presenza non solo dell’ ex prefetto Francesco Provolo, ma anche del presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Gli inquirenti hanno ritenuto ininfluente il contenuto della riunione ai fini dell’emergenza in quanto il Core è sì istituito da legge regionale per eventi di calamità naturale ma, mancando sia il Piano Regionale Rischi sia la Carta Valanghe, mai redatti, nulla avrebbe potuto stabilire o valutare anche in caso di Rigopiano.

Aspetto diverso è, invece, quello strettamente legato alla mancanza proprio della Carta Valanghe.

Diverso è il suo utilizzo per le vicende che riguardano la mancata realizzazione della Carta di rischio per le valanghe.

La seduta si apre alle 15.40 del 18 gennaio e si chiude alle 17.25: a quell’ora l’hotel era già stato travolto da un’incredibile massa di neve. Ma in quelle ore di criticità, in Abruzzo, ce ne sono un’infinità: sindaci e amministratori continuano a segnalarne in quantità. E molti di quegli amministratori sono presenti alla riunione.

Nel verbale si fa riferimento alle “forti criticità nel versante Vestino della Provincia di Pescara e in quello della Maiella”, alla situazione di Chieti, sommersa dalla neve, dove “per aprire i varchi nel centro storico” si stanno utilizzando i militari, al “crollo in un supermercato” a Penne (Pescara), alle “110.000 utenze disalimentate”, agli interventi effettuati ad Arsita (Teramo), dove “un bambino è stato tratto in salvo a seguito di un crollo”, e a molti altri fronti alle prese con gravi problemi.

Su Rigopiano neppure una parola.

Il presidente D’Alfonso “chiede se Anas ha la disponibilità di personale capace di portare le turbine che si stanno recuperando” e “riferisce che ha fatto intervenire l’esercito per cinque situazioni più gravi: Chieti, Atri, Cellino Attanasio, Castellalto e Civitella del Tronto”.

Inoltre “assicura che chiederà il riconoscimento dello stato di emergenza”.

Ancora D’Alfonso, insieme al segretario particolare Claudio Ruffini, “informa che stanno arrivando le turbine, che saranno distribuite tecnicamente secondo l’istruttoria degli organi competenti ad opera del Centro operativo di soccorso ed emergenza”.

Le due turbine sono di Anas: che la prima “viene portata su Pescara verso i comuni di Farindola, Villa Celliera e Montebello”, con l’appunto che “se ne sta occupando Sarra, sindaco di Bolognano (Pescara)”. La seconda turbina viene destinata verso i comuni della Val Fino, nel Teramano.

Ancora, due turbine provenienti da Strada dei Parchi e altre tre turbine in arrivo da Autostrade per l’Italia, tutte destinate verso località distanti da Farindola.

Proprio mentre la riunione si apriva alle 15:44 e poco prima del disastro, arrivava la mail firmata dall’amministratore unico, dell’hotel Rigopiano,  Bruno Di Tommaso e indirizzata al prefetto, al presidente della provincia di Pescara, al Comando della Polizia Provinciale di Pescara e al sindaco del Comune di Farindola.

“Con la presente comunichiamo che a causa degli ultimi eventi la situazione è diventata preoccupante. In contrada Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale). Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna. I telefoni invece sono fuori servizio. I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all’aperto. Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d’accesso, dal cancello fino alla Ss42. Per quanto sopra, consapevoli delle difficoltà generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo. Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un cenno di riscontro”.

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