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Indagato l’assessore regionale Donato Di Matteo: è accusato di corruzione e turbativa d’asta

Indagato l’assessore regionale Donato Di Matteo: è accusato di corruzione e turbativa d’asta

AVEZZANO, 25 novembre – E’ finito nel registro degli indagati Donato Di Matteo, assessore regionale ai Lavori Pubblici della giunta D’Alfonso, con le ipotesi di reato di corruzione e turbativa d’asta, nell’ambito dell’ inchiesta sugli appalti per il rifacimento degli impianti sciistici di Pescasseroli, Cappadocia e Ovindoli,  condotta dalla Procura  di Avezzano.

L’avviso di garanzia è scattato in seguito all’atto della proroga delle indagini chiesta e ottenuta dal pm Maurizio Maria Cerrato. Secondo fonti interne all’assessorato, Di Matteo avrebbe spiegato di non sapere nulla, sottolineando che si sarebbe informato chiamando il suo avvocato, Sergio Della Rocca, che nel pomeriggio ha rilasciato una breve nota:

“L’assessore Donato Di Matteo dichiara di non avere ricevuto alcun avviso di garanzia contenente la descrizione dei fatti contestati. Peraltro la richiesta di proroga delle indagini costituisce un atto formale del procedimento e non presuppone l’esercizio dell’azione penale. Dichiara la propria estraneità ai fatti riportati dalla stampa e confida in un pronto chiarimento sulla sua posizione da parte della Magistratura”.

Oltre a Di Matteo, ha ricevuto un avviso di garanzia, sempre per corruzione e turbativa d’asta, un altro esponente della maggioranza regionale: si tratta di Lorenzo Berardinetti, consigliere della lista civica Regione Facile, presidente della commissione agricoltura in Regione e sindaco del comune marsicano di Sante Marie.

Nell’ambito della stessa inchiesta risultavano già iscritti nel registro degli indagati l’ex sindaco di Ovindoli Pino Angelosante, l’ex vicesindaco Marco Iacutone, l’attuale sindaco di Pescasseroli Anna Nanni, l’ex sindaco di Cappadocia, Lucilla Lilli, dimessasi dall’incarico da qualche settimana, e l’attuale sindaco di Cerchio Gianfranco Tedeschi.

Di Matteo, esponente del Partito Democratico abruzzese, nelle settimane scorse, insieme all’assessore Andrea Gerosolimo e al presidente della commissione Sanità Mario Olivieri, aveva chiesto con forza un cambio di passo da parte dell’amministrazione regionale, arrivando a minacciare decisioni clamorose.

In serata è intervenuto anche il segretario regionale del Pd Marco Rapino:

“Il Pd Abruzzo come sua tradizione ha fiducia nella azione della magistratura inquirente, nel contempo confida che l’accertamento della verità dei fatti e con essa le eventuali responsabilità siano svolte in tempi brevi. Quando si amministra il bene pubblico può rivelarsi utile una ulteriore indagine di verifica su gli atti presi in esame e varati dalle istituzioni amministrative. Una visione, quella del Pd, da sempre limpida e garantista, che contribuisce al giusto equilibrio tra le istituzioni, in alcuni casi, inoltre, aiuta l’amministratore pubblico ad avere un maggiore scrupolo nelle sue decisioni. Attendiamo quindi con fiducia e serenità le puntuali verifiche e decisioni degli inquirenti.”

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