Indennità guardie mediche, il Governo impugna la legge della Regione Abruzzo: è scontro
PESCARA, 9 agosto – Il Governo impugna la legge della Regione Abruzzo numero 14 del 18 giugno 2018 che, nell’ambito della questione delle guardie mediche, metteva al riparo circa 400 medici dal rischio di dover restituire alla Regione le indennità aggiuntive percepita dal 2006 in avanti. Alla base dell’impugnativa c’è il fatto che la norma, intervenendo in materia di retribuzione dei medici di continuità assistenziale, invaderebbe la competenza esclusiva statale in materia di ordinamento civile.
L’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, annuncia che “la Regione si opporrà sicuramente alla impugnativa proposta dal Governo”, perché “siamo fermamente convinti, sia sul merito che sul piano giuridico, della bontà del percorso che è stato avviato con la Legge Regionale n. 14”.
“Ricordo che dopo l’intervento della Corte dei Conti – afferma l’assessore – era necessario ricevere, su questa materia controversa della indennità integrativa della guardia medica, indirizzi precisi e indicazioni chiare da parte del Consiglio Regionale. Oramai non mi meraviglio più della confusione generale in cui versano alcuni consiglieri regionali dei 5 stelle, che prima in una risoluzione del Consiglio del 2017 chiedono alla Giunta di intraprendere percorsi diversi e trovare tutte le soluzioni possibili e ora si sfregano le mani per l’impugnativa fatta dal loro governo nazionale”.
“Sul piano giuridico, poi – aggiunge l’assessore – abbiamo più che sufficienti motivazioni per difendere e garantire nelle sedi di competenza gli obiettivi che ci siamo posti, e che sono in linea con l’articolo 67 dell’Accordo Collettivo Nazionale, ossia consentire prestazioni aggiuntive finalizzate ad una più immediata adeguatezza dell’assistenza e a un minor ricorso all’intervento ospedaliero. E poichè ritengo che le misure che vogliamo adottare sono a difesa dell’assistenza ai cittadini prima ancora che della dignità professionale degli operatori di guardia medica, non abbiamo nessuna intenzione di fermarci”.
Dura anche la presa di posizione del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Sandro Mariani:
“L’atto del Governo – dice – segue la strumentale ed elettorale propaganda già messa in scena dal consigliere Domenico Pettinari all’atto dell’approvazione della norma con sit in e conferenze stampa mercanteggianti messe in scena in strada. Pettinari, pensando di essere già nell’ultima settimana di campagna elettorale delle prossime elezioni regionali, si è potuto permettere di strumentalizzare la vicenda solo perché lui non rispondeva sotto il profilo contabile come componente dell’esecutivo. Tuttavia, comprendendo l’importanza di tale norma, aveva votato favorevolmente in aula insieme ai componenti del gruppo del Movimento 5 Stelle, legge tra l’altro firmata anche da componenti dell’opposizione a riprova del comune intento di risolvere una problematica annosa”.
“Ora però il suo partito, o movimento che dir si voglia, che nella Sanità rappresenta il Potere, tanto sdegnato dai portavoce del popolo, grazie ai Ministri Giulia Grillo del M5S ed Erika Stefani della Lega Nord mette di nuovo a rischio le indennità percepite dai medici di guardia abruzzesi e dichiarate legittime da sentenze del Giudice del Lavoro: le chiacchiere stellate locali svaniscono al cospetto del volere superiore dei loro capi politici romani, dimostrandone l’evidente incapacità di difendere le legittime aspettative degli abruzzesi”, conclude Mariani.