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La Asl di Teramo non paga le indennità ai dipendenti, protesta la Fp Cgil

La Asl di Teramo non paga le indennità ai dipendenti, protesta la Fp Cgil

TERAMO, 21 aprile – Una sorpresa amara quella trovata in busta paga dai dipendenti della Asl di Teramo, che non si sarebbero visti corrispondere le indennità previste dal contratto. A denunciare l’accaduto la Fp Cgil, che invita l’azienda a provvedere quanto prima al pagamento delle relative somme.

“Questa mattina mentre in Cgil si svolgeva una conferenza stampa con la quale si è consegnato l’invito alla Ausl Teramo e alla Regione Abruzzo ad uscire da una logica di annunci mediatici sul futuro della sanità teramana, e ad avviare un percorso di partecipazione democratica che veda protagonisti istituzioni, parti sociali e i cittadini ee dal quale possa emergere la migliore soluzione per la tutela del diritto alla salute – tuona il segretario provinciale dell Fp Cgil Pancrazio Cordone – chi quei servizi li eroga materialmente, cioè i dipendenti della Ausl di Teramo, hanno avuto un’amara sorpresa. Nella loro busta paga, non sono state erogate le indennità contrattualmente previste per il personale del comparto. In maniera unilaterale e senza alcun preavviso, sono state “bloccate” e non corrisposte indennità relative a prestazioni rese”.

Una situazione resa ancor più grave, per il sindacato, dalla “superficialità con cui diversi dirigenti hanno affrontato il percorso di valutazione del personale ai fini del saldo degli incentivi dell’anno 2015“, con le lavoratrici e i lavoratori del comparto messi nelle condizioni di non vedersi erogare nemmeno tali somme.

Episodi a fronte dei quali la Cgil si rivolge ai vertici della Asl per chiedere se a fronte del mancato “riconoscimento delle professionalità dei dipendenti, che svolgono le loro attività in una condizione di carenza di organico diffusa e generalizzata, continuando a garantire il funzionamento dei reparti e dei servizi“, l’azienda creda di poter davvero “continuare a garantire l’universalità del diritto alla salute così come previsto dall’articolo 32 della Carta Costituzionale”.

“La tutela dei diritti dei lavoratori della sanità è per noi tutela del diritto alla salute – conclude Cordone – pertanto chiediamo che si proceda con la liquidazione degli emolumenti relativi alle indennità “bloccate” (turni, reperibilità, indennità per particolari condizioni di lavoro) nel più breve tempo possibile prima della prossima busta paga”.

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