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La Polizia di Stato compie 165 anni, celebrazioni in tutto l’Abruzzo

La Polizia di Stato compie 165 anni, celebrazioni in tutto l’Abruzzo

PESCARA, 10 aprile – Celebrato in tutto l’Abruzzo il 165esimo anniversario della Fondazione della Polizia di Stato, con cerimonie, promosse dalle questure, in tutti e quattro i capoluoghi, da L’Aquila a Pescara da Chieti a Teramo. Presente, tra gli altri, il vice capo della Polizia, Luigi Savina, che ha partecipato all’iniziativa organizzata a Chieti, sua città d’origine.

Oltre alle benedizioni e alla commemorazione dei caduti, nel corso delle cerimonie sono stati conferiti encomi ed encomi solenni per tutti i poliziotti che si sono distinti per operazioni ed attività portate avanti.

A Chieti Savina ha detto che “non c’è nessuna isola felice: l’Abruzzo, come ogni regione, va seguito con attenzione, viene seguito in maniera attentissima dal Ministero dell’Interno, da questori e prefetti, da colleghi delle altre forze dell’ordine”.

“Potrei scrivere libri, perché nel 1994 sono stato qui capo della Mobile, sono tornato nel ’99 come vicario della Questura di Pescara e conosco la realtà – ha aggiunto – Non è un’isola felice, però si vive bene, si può vivere bene, certo bisogna lavorare. E’ come la casa: bisogna pulirla con attenzione ogni giorno per avere una casa splendente”.

Poi una riflessione sul sistema di prevenzione dal terrorismo.

“Il sistema italiano di prevenzione che va avanti da molti anni, basato sulle attività di controllo del territorio, di investigazione, è un sistema che ha mostrato che funziona. Lo dico incrociando le dita perché nessuno, come dicono le più alte cariche dello Stato, può escludere i pericoli, però sino adesso ci siamo riusciti, speriamo di continuare così. Prevenzione significa investigare, indagare, dialogare, individuare quelli che sono ipotetici pericoli, investigare su quelli. Dove ci sono gli elementi si rapporta all’autorità giudiziaria, se ci sono gli estremi l’autorità giudiziaria emette provvedimenti, alternativamente si va in via di prevenzione con le espulsioni, espulsioni che consentono di rimandare nei Paesi di provenienza i più pericolosi. La prevenzione finora ci ha messo al riparo”.

A Pescara il questore Francesco Guglielmo Misiti ha segnalato qualche problema con i giovani, che “andrebbero un po’ rieducati alla legalità. Vedo troppa cultura del branco – ha detto – mentre ci si può divertire anche senza sforare le regole. E’ un ‘piccolo’ problema di tipo culturale e sociale: troppe risse, troppi sforamenti. Non voglio essere frainteso, sia chiaro, non sto parlando di ’emergenza’, ma certo si potrebbe fare di più e dobbiamo fare qualcosa”.

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