Teramo
Stai leggendo
L’Abruzzo del gusto: per la Coldiretti sul territorio ben 148 specialità alimentari tradizionali

L’Abruzzo del gusto: per la Coldiretti sul territorio ben 148 specialità alimentari tradizionali

PESCARA, 24 novembre – Dalle diverse versioni di pecorino alla salsiccia nelle varianti Aquila, di fegato e di maiale sottolio, dalle mandorle di Navelli alle olive Intosso passando per l’aglio rosso di Sulmona. Un tripudio di gusti e sapori che porta l’Abruzzo a poter vantare, secondo il nuovo censimento delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, realizzato da Coldiretti, ben 148 specialità alimentari.

Il censimento 2017 è stato presentato dalla Coldiretti all’apertura del Villaggio contadino sul lungomare Caracciolo a Napoli per lo storico appuntamento dell’anno internazionale del cibo italiano nel mondo proclamato nel 2018, villaggio che vede la presenza di oltre diecimila agricoltori,  tra cui centinaia di abruzzesi, nel primo Black Friday della tavola per far conoscere e salvare i tesori nascosti del Made in Italy.

Ai raggi X tutti i diversi tipi di pane, pasta, formaggi, salumi, conserve, frutta e verdura, dolci e liquori tradizionali che compongono i 5.047 cibi del patrimonio enogastronomico nazionale (di cui appunto 148 abruzzesi), classificati per regione e tipologia, con gli esempi più curiosi, più rari, più antichi, più ricchi di proprietà salutistiche nella più ampia esposizione della variegata offerta territoriale mai realizzata prima.

Per quanto riguarda le varie categorie l’Abruzzo registra ben 49 specialità tra diversi tipi di pane, pasta e biscotti seguite da 30 tipi di verdure fresche e lavorate, 25 tra salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 14  formaggi, 17 piatti composti o prodotti della gastronomia, 7 diversi tipi di bevande tra analcoliche, birra, liquori e distillati,  3 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.)  1 preparazioni di pesce.

Una  lista particolarmente ricca, curiosa e colorata, che si può trovare leggendo il Censimento del patrimonio enogastronomico nazionale (www.coldiretti.it) e che da dalle diverse versioni di pecorino (d’Abruzzo, di Atri e di Farindola) alla salsiccia nelle varianti Aquila, di fegato e di maiale sottolio, dalle mandorle di Navelli alle olive Intosso passando per l’aglio rosso di Sulmona, l’amaro di Genziana e le ciliegie di Raiano e Giuliano Teatino. Ma nel lungo elenco di specialità ci sono anche tre tipi di patata (Turchesa, di montagna del medio sangro e degli Altipiani d’Abruzzo), il peperone secco piccante e il peperone rosso di Altino, la “scapece” e una lunga serie di “pizze”: pizza con le sfrigole, pizza di crema e ricotta, pizza di Pasqua, pizza rustica dolce, pizza scima e pizza dolce tradizionale. E poi la mortadella di Campotosto, meglio nota per la sua forma come ‘coglioni di mulo’, che questa mattina è stata al centro delle specialità delle aree terremotate nell’area riservata alle aziende delle regione del sisma in cui hanno esposto anche aziende provenienti dall’Abruzzo.

“Nelle 148 specialità abruzzesi – dice Coldiretti Abruzzo – c’è un tripudio di colori e sapori che hanno una storia, una cultura ed una tradizione che è rimasta viva nel tempo e che vanno difese dalle spinte all’omologazione dell’offerta alimentare. Si tratta di una vastissima gamma di prodotti espressione di un territorio meraviglioso a vantaggio dei consumatori e resa possibile grazie al lavoro degli agricoltori che li hanno salvati finora dall’estinzione. Eccellenze che spesso è possibile inoltre trovare nella rete di vendita diretta dei mercati di Campagna Amica”.

 

Mi sento...
Felice
0%
Orgoglioso
100%
Euforico
0%
Ok
0%
Triste
0%
Arrabbiato
0%