L’Aquila, l’Unione degli universitari contro l’aumento delle tasse per i fuoricorso
L’AQUILA, 25 luglio – “Un aumento che mira solo a fare cassa sugli studenti”. E’ una bocciatura senza se e senza ma quella dell’Udu, l’unione degli studenti, in merito alla decisione del cda dell’Università dell’Aquila di deliberare alcune modifiche al sistema di contribuzione studentesca, a partire dall’aumento dei contributi agli studenti che si trovano oltre il secondo anno fuori corso. Un aumento che, secondo quanto denuncia l’Udu, interesserà sia gli studenti che rientrano nella cosiddetta “no tax area”, sia a quelli di reddito medio-basso.
“Il motivo alla base della decisione sarebbe il mancato raggiungimento del gettito previsto l’anno scorso in sede di commissione tasse – scrive l’Udu – Come Unione degli universitari abbiamo espresso la nostra contrarietà ad un aumento che mira soltanto a fare cassa sugli studenti che, per un motivo o per un altro, si trovano nella situazione di fuori corso. Un aumento determinato soltanto da ragioni contabili, senza nessun servizio a rendere e senza considerare la drastica riduzione del numero di studenti consumatasi in pochi anni”.
L’Udu sottolinea come all’interno del consiglio studentesco i suoi rappresentanti avessero avanzato diverse proposte alternative, approvate all’unanimità anche dalle altre compagini studentesche: tra queste figurava anche l’estensione della curva di contribuzione oltre il limite attuale, in modo tale da tassare ulteriormente soltanto i redditi altissimi.
“Una scelta certamente più equa dal punto di vista economico e sociale degli studenti contribuenti – continua l’Udu – invece in consiglio di amministrazione si è scelta quest’altra via, alla quale è stato contrario soltanto il rappresentante dell’Udu: gli altri membri del Cda, compreso il rappresentante degli studenti della lista Target – che, ricordiamo, alle scorse elezioni studentesche ha riunito Azione Universitaria, Eolo e Lista Aperta- hanno votato a favore del provvedimento. La Rettrice ha motivato l’aggravio come un obbligo di legge, nonostante abbiamo più volte ribadito che la legge di bilancio del 2016 elimina qualsiasi tassa minima e fissa solo i massimali e di conseguenza non sussiste la tassa minima di 200 euro per gli studenti fuori corso”
Attualmente, dunque, secondo l’Udu, la tassa per i fuori corso andrebbe da un minimo di 200 euro ad un massimo di 1700 euro.
“Modificato in senso restrittivo anche lo sconto dovuto a familiari iscritti presso un altro ateneo abruzzese: l’entità dello sconto non varia, ma adesso è concesso soltanto qualorai parenti iscritti abbiano una età inferiore ai 27 anni e siano in corso – conclude l’Udu Come Unione degli Universitari ci rammarichiamo per questa mancata occasione di dialogo e del non rispetto del lavoro del consiglio studentesco. Invece di scegliere una via che fosse equa per tutti, si è scelta la via della stigmatizzazione e della punizione dello studente fuori corso a prescindere. Con una maggiore accortezza, forse, sarebbero state prese in considerazione soluzioni più eque per gli studenti e più efficaci per il futuro dell’Ateneo”.