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L’Aquila, si indaga sull’appalto per i sottoservizi. Sequestrati documenti presso la Gsa

L’Aquila, si indaga sull’appalto per i sottoservizi. Sequestrati documenti presso la Gsa

L’AQUILA, 17 dicembre – La realizzazione del primo stralcio dei nuovi sottoservizi del capoluogo abruzzese finisce nuovamente sotto la lente della Procura dell’Aquila. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria si sono presentati nella sede della stazione appaltante, la società idrica del comprensorio Gran Sasso Acqua, e hanno acquisito una serie di documenti. Al centro delle indagini una maxi commessa da circa 40 milioni di euro, per la costruzione di 13 chilometri di “tunnel” con all’interno tutte le reti nelle principali vie del centro.

Al momento sono ignote ipotesi di reato e se ci siano già eventuali iscrizioni nel registro degli indagati. Le indagini delle Fiamme gialle sono coordinate dal sostituto procuratore Stefano Gallo, lo stesso che guida una prima inchiesta penale, con l’accusa di turbativa d’asta, che coinvolge quattro persone ed è ancora in corso.

I finanzieri hanno chiesto e ottenuto i documenti da Raffaele Giannone, nella sua qualità di dirigente dell’ufficio amministrativo di Gsa. Tra le carte e i file acquisiti, il contratto firmato tra la stazione appaltante e le tre imprese che si sono consorziate in Asse Centrale, la ravennate Acmar (capofila) e le aquilane Edilfrair e Taddei.

Nella documentazione sequestrata figurano anche le successive integrazioni al contratto, materiale digitale sui primi 11 stati di avanzamento dei lavori, una quindicina di file relativi alla transazione delle riserve, avvenuta in anticipo e a lavori ancora in corso, centinaia di file relativi al progetto esecutivo e ai vari pagamenti effettuati.

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