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Lavoratori della Honeywell di Atessa in piazza a Roma: “Cig straordinaria e rispetto degli accordi”

Lavoratori della Honeywell di Atessa in piazza a Roma: “Cig straordinaria e rispetto degli accordi”

ROMA, 28 maggio – Un folta rappresentanza dei 400 lavoratori della Honeywell di Atessa ha dato vita ad un presidio, questa mattina a Roma, davanti alla sede del ministero dello Sviluppo Economico, per protestare contro la mancata concessione della Cassa Integrazione Straordinaria fino al 2019 e per chiedere il rispetto dell’accordo che prevede la reindustrializzazione e la tutela dell’occupazione.

L’azienda statunitense, che in Abruzzo produceva turbo compressori per auto, a settembre dello scorso anno ha annunciato la chiusura e la conseguente delocalizzazione della produzione in Romania e Slovacchia.

La mobilitazione di oggi, alla quale hanno preso parte circa 100 lavoratori, è stata promossa dalle segreterie di Fiom, Film e Uilm, che hanno espresso forti critiche nei confronti del  vice presidente della Regione Giovanni Lolli.

Il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, ha commentato:

“Nell’intesa siglata il 16 febbraio scorso l’azienda si  impegnava ad evitare i licenziamenti prospettati a partire dal 2 aprile 2018, predisponendo il mantenimento di un’attività e l’utilizzo di Cassa integrazione straordinaria fino al febbraio 2019. Contemporaneamente si impegnava, attraverso un advisor, su un piano di reindustrializzazione del sito, mettendo a disposizione gratuitamente lo stabile per iniziative industriali che occupassero almeno il 30% degli attuali occupati, mentre il  ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Abruzzo si sarebbero attivati per sostenere i progetti di reindustrializzazioni. Il ministero delle Sviluppo Economico aveva effettuato le verifiche con azienda e ministero del Lavoro per assicurare la Cassa integrazione straordinaria a cui era collegato il piano di reindustrializzazione per ricollocare gli altri 430 lavoratori che ad oggi, nonostante gli impegni presi,  sono senza Cassa e senza nessun tipo di reddito. Le responsabilità dei diversi ministeri e dell’azienda non devono cadere sui lavoratori e le loro famiglie, protestiamo perché questa situazione non può essere l’epilogo di questa difficile vertenza. Il processo di reindustrializzazione e di ricollocazione occupazionale dei lavoratori deve essere confermato e accelerato nella sua risoluzione, da verificare il prossimo 4 giugno in sede ministeriale con la presenza anche del ministero del Lavoro. Va assolutamente trovata una soluzione che eviti i licenziamenti e garantisca la Cigs  ai lavoratori e alle loro famiglie”.

L’ex parlamentare di Sinistra Italiana, Gianni Melilla, ha osservato:

“É una vertenza da seguire con grande impegno per evitare che 400 famiglie rimangano senza una tutela salariale. La Honeywell delocalizza in Slovacchia, dove paga meno i lavoratori e ottiene anche aiuti pubblici. L’Europa dovrebbe impedire questa concorrenza sleale tra Stati membri della Ue”.

 

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