AVEZZANO, 27 settembre – L’inchiesta che ha portato questa mattina sette persone ai domiciliari, e denominata  “Master List”  per il ritrovamento, nel corso delle perquisizioni, di una pen drive  con una lisa di ditte che avrebbe partecipato agli appalti truccati,  nasce da precedenti filoni di inchiesta nella Marsica sempre relativi a presunti appalti e gare truccati che hanno coinvolto numerosi amministratori.

Filoni nei quali, nei mesi scorsi, sono stati coinvolti nomi eccellenti: sono infatti indagati il consigliere e assessore regionale del Partito democratico Donato Di Matteo e il consigliere regionale della maggioranza di centrosinistra Lorenzo Berardinetti (Regione facile), che è anche sindaco di Sante Marie (L’Aquila), che nel novembre 2016,sono stati raggiunti da un avviso di garanzia per gli appalti legati al progetto per la costruzione di un impianto sciistico che da Cappadocia collega Ovindoli e l’Altopiano delle Rocche, così come è indagata la senatrice Stefania Pezzopane, quest’ultima tirata in ballo, nelle sue dichiarazioni, dall’imprenditore delle pubbliche illuminazioni Angelo Capogna, che ha dichiarato agli inquirenti di avere versato tangenti a pubblici amministratori in vari comuni abruzzesi in cambio di aiuti per ottenere appalti. In particolare, per quanto riguarda la Pezzopane,  Capogna sostiene di aver finanziato una sua campagna elettorale negli anni scorsi. Accuse rigettate dall’esponente del Pd.

Infine, nel filone più importante, che vede 36 indagati e le cui indagini sono state chiuse lo scorso maggio con le ipotesi di reato di turbativa d’asta e presunte tangenti, è venuto fuori anche il nome del deputato di alleanza popolare Filippo Piccone, ex forzista e primo cittadino di Celano ed attuale vice sindaco, che sarebbe indagato per una delibera del 2011, quando era sindaco.