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Pescara-Brescia 0-3, disastro all’Adriatico. Sarebbe da esonerare l’intera squadra

Pescara-Brescia 0-3, disastro all’Adriatico. Sarebbe da esonerare l’intera squadra

PESCARA, 28 ottobre – Disastro Pescara. I biancazzurri attaccano, sprecano e commettono una grande quantità di errori nella propria trequarti. Il Brescia ringrazia, realizza tre reti e sbanca l’Adriatico. Al netto degli episodi sfortunati, è una prestazione inaccettabile da parte dei ragazzi di Zeman, apparsi per lunghi tratti molli, disattenti e privi del necessario mordente. Per quanto visto in queste prime giornate, più ancora che le qualità tecniche al gruppo sembrano mancare le qualità morali. Se fosse possibile, sarebbero da esonerare tutti e 23 i giocatori.

Partita delicata per i biancazzurri, chiamati a dare segni di vita dopo la pessima prova di Empoli. Pigliacelli, in rotta con Zeman, di nuovo in tribuna. Al suo posto si accomoda in panchina il giovane Antonino. Contro le rondinelle dell’ex Pasquale Marino, il boemo si affida a Bovo e Perrotta centrali di difesa, con Zampano e Mazzotta sulle corsie esterne. Rivoluzione in mediana: fuori Kanouté e Palazzi, dentro Coulibaly e Carraro, con quest’ultimo nel ruolo di play basso. Unica conferma per Brugman. Nuovo avvicendamento anche in attacco: Del Sole a Empoli non ha convinto, ennesima opportunità per Benali.

PRIMO TEMPO

Partita subito viva nei primi minuti e giocata su ritmi alti. Biancazzurri aggressivi, con il Brescia che cerca insistentemente la vecchia volpe Caracciolo, per far salire la squadra e ripartire. Al 6′ bella combinazione in area Benali-Mazzotta, con il terzino biancazzurro che conclude ma trova pronto Minelli. Sulla respinta irrompe Pettinari, che è in controtempo e a porta vuota non inquadra la porta. Clamorosa occasione mancata dai padroni di casa.

I ragazzi di Zeman mantengono costantemente l’iniziativa, mettendo in difficoltà gli avversari soprattutto sulla corsia di sinistra, dove agiscono Benali e Mazzotta. Difesa lombarda in difficoltà. Al 23′ bella giocata di Zampano sulla destra, che affonda sulla fascia e mette in mezzo. Sventa la difesa bresciana, mandando in corner. Sugli sviluppi del calcio d’angolo Benali penetra in area, ma al momento della conclusione viene murato da un avversario. In gran giornata l’attaccante libico, ex della gara.

Con il passare dei minuti il tema della gara non cambia. Pescara impegnato a costruire e Brescia rintanato nella propria metà campo, incapace di ripartire. Infuriato Marino in panchina. Molto male Coulibaly, che perde banalmente un gran numero di palloni.

Al primo affondo del Brescia, gli ospiti vanno in vantaggio. Brugman perde palla sulla tre quarti avversaria, il Brescia riparte rapidamente, la difesa  del Pescara è scoperta sulla sinistra, dove c’è Furlan che riceve e mette in mezzo: Machin, tutto solo al centro dell’area, si fa trovare pronto e batte Fiorillo. E’ il minuto 37: Pescara-Brescia 0-1.

Vantaggio completamente immeritato, ma nel calcio chi sbaglia paga. Zeman corre ai ripari e sostituisce un inguardabile Coulibaly con Palazzi. I biancazzurri rispondono con rabbia ma faticano a trovare la porta. Troppi errori al momento dell’ultimo passaggio. Si va al riposo con le rondinelle sopra di un gol. Cinica e fortunata la squadra di Marino. Il Pescara, però, deve prendersela soltanto con se stesso.

SECONDO TEMPO

Nella ripresa pronti-via e il Pescara spreca un’altra clamorosa occasione con Mancuso, che riceve al centro dell’area, si gira e lascia partire una gran botta che – a portiere battuto – esce di poco fuori. Passa un minuto e ancora Mancuso, a pochi passi dalla porta, si gira di testa e colpisce la parte alta della traversa. Al 5′ Bisoli ruba palla a Carraro e dal limite dell’area conclude alto.

Il Pescara attacca a testa bassa, ma il Brescia chiude bene gli spazi. Gli ospiti si difendono ad oltranza e non mostrano troppe remore a spazzare il pallone. Poi, al 18′, su una palla morta a metà campo, Machin ruba palla, Caracciolo taglia in area e trafigge Fiorillo. Zero a due. Risultato bugiardo, che però è il prodotto dei gravi errori sotto porta e dei marchiani svarioni in fase di copertura.

I biancazzurri a questo punto alzano bandiera bianca e il Brescia dilaga. Al 20′ Ferrante riceve palla sulla destra, supera facilmente Perrotta e da pochi passi cala il tris. La scena di Carraro, che assiste alla percussione dell’attaccante avversario rientrando al piccolo trotto, è l’immagine di un gruppo di giocatori sfiduciati, che forse hanno smesso di credere nei dettami del proprio allenatore. Zeman se ne accorge e sostituisce Carraro con Valzania. Poco dopo manda sotto la doccia anche Perrotta, facendo esordire il diciassettenne Elizalde.

Il Pescara ormai non c’è più. Squadra lunga e scollata, che prova a reagire in modo frenetico e disordinato. Al 37′ Pettinari riesce a sprecare un ‘altra occasionissima ad un metro dalla porta. Poi più nulla, stancamente, fino alla fine. I fischi del pubblico e il volto rabbuiato del boemo, la dicono lunga sul morale in casa Pescara.

 

PESCARA(4-3-3): Fiorillo; Zampano, Bovo, Perrotta (30′ st Elizalde), Mazzotta; Coulibaly (40′ pt Palazzi), Carraro (23′ st Valzania) Brugman; Mancuso, Pettinari, Benali. A disposizione: Antonino, Crescenzi, Balzano, Kanouté, Ganz, Coda, Fornasier, Capone, Del Sole. All. Zdenek Zeman

BRESCIA (3-4-2-1): Minelli; Somma, Gastaldello, Lancini; Furlan, Bisoli, Martinelli, Cancellotti; Machin (40′ st Longhi), Ferrante (39′ st Torregrossa); Caracciolo (45′ st Di Santantonio). A disposizione: Andrenacci, Pelagotti, Lancini, Coppolaro, Ndoj, Cortesi, Rinaldi, Rivas, Baya. All. Pasquale Marino

ARBITRO : Abbattista di Molfetta

RETI: 37′ pt Machin (B), 18′ st Caracciolo (B), 20’ st Ferrante (B)

CORNER: 8-2 per il Pescara

AMMONITI: Lancini (B), Valzania (P), Bovo (P)

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