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Pescara, il Pd corre ai ripari con ritorno in giunta di Diodati e doppio senso su Corso Vittorio

Pescara, il Pd corre ai ripari con ritorno in giunta di Diodati e doppio senso su Corso Vittorio

PESCARA, 12 marzo – Il Pd abruzzese, dopo la batosta elettorale, corre ai ripari. Lo fa a partire da Pescara, dove gli ultimi eventi indicano il tentativo di ricostruire un rapporto con le categorie produttive e di tornare ad imbarcare figure politiche portatrici di voti, nella speranza di recuperare consenso. Possono essere lette in questa ottica il ripristino del doppio senso di marcia in Corso Vittorio Emanuele, a lungo invocato dai commercianti, le conseguenti dimissioni dell’assessore all’urbanistica e alla mobilità Stefano Civitarese e il ritorno in giunta, dopo un’estromissione tra mille polemiche, di Giuliano Diodati, fedelissimo di Donato Di Matteo, eterno rivale di D’Alfonso in Regione.

Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, il sindaco Marco Alessandrini ha illustrato la redistribuzione delle deleghe:

“L’urbanistica all’assessore Loredana Scotolati, al vice sindaco Antonio Basioli la responsabilità di portare a termine il lavoro compiuto da Civitarese, in merito all’area di risulta, con la delibera sul Parco centrale che è già pronta, Giuliano Diodati riprende le vecchie deleghe, in materia di Bilancio, Finanza e Sport, e quella alla Mobilità, che era in capo all’assessore uscente”.

Poi Alessandrini si sofferma sul tema della mobilità:

“La mobilità è una materia complicata da un punto di vista tecnico, ma anche della politica. Questo non significa che noi buttiamo al macero gli atti dell’assessore Civitarese, ma ci preoccupiamo di una mobilità che sia sostenibile anche dal punto di vista politico”.

Che tradotto in parole povere, significa accogliere le istanze dei commercianti del corso, nel tentativo di recuperare i loro voti. Poco importa che le grandi città europee, più moderne e all’avanguardia sul piano della mobilità, tendano invece a limitare il traffico delle auto nei centri cittadini.

Il sindaco prova a porla in altri termini:

“Parliamo di arrivare con gradualità alle cose. Le rivoluzioni non mi sono mai piaciute, perchè ogni rivoluzione è seguita da una restaurazione e poi siamo il paese del Gattopardo. Occorrono confronto e sintesi, perchè come le riforme costituzionali non si fanno a colpi di maggioranza, così le riforme che riguardano i cittadini vanno condivise il più possibile”.

Termini sfumati, che però non mutano la sostanza. Lo stesso Diodati sembra avere ben chiara la sua missione:

“Civitarese ha svolto un grande lavoro, perchè credo che in questo anno e mezzo la tematica dell’urbanistica abbia compiuto un grande passo in avanti. Forse adesso bisogna tornare a privilegiare anche gli aspetti politici della questione. Quindi il mio ruolo, in particolare sulla mobilità, sarà più di natura politica che tecnica, nel tentativo di trovare un giusto equilibrio e una giusta mediazione con le categorie produttive, i cittadini e le associazioni”.

Il rientro in giunta di Diodati risponde anche ad un’altra esigenza del Pd abruzzese, quella di ricomporre almeno alcune di quelle tante fratture che hanno contribuito al crollo dei consensi. Lo ammette candidamente anche l’assessore:

“I risultati di queste ultime elezioni politiche evidenziano che qualche piccolo problema c’è stato e credo che una classe dirigente di livello non possa nascondersi dietro un dito. Ci sono responsabilità di chi ha gestito questo partito negli ultimi tre anni, per cui non so se nel mio rientro in giunta ci sia lo zampino del presidente D’Alfonso, ma credo che D’Alfonso abbia le qualità per capire che qualcosa non funziona e sono certo che farà qualcosa per tornare a coinvolgere persone che sono state penalizzate”.

Lo spiega chiaramente anche il sindaco:

“La comunità del centrosinistra è uscita molto male dalle elezioni e quindi questo nuovo incontro è utile anche nel senso di una rinnovata unità del centrosinistra. Giuliano ha compiuto una scelta nel segno del civismo e il mio impegno è quello di riportarlo, da qui alle prossime scadenze elettorali, nella casa madre del Pd, che ovviamente si dovrà molto rigenerare dopo questo bagno elettorale”.

Diodati, infatti, almeno per il momento non rientrerà nel partito:

“In questi sei mesi, che non si potevano cancellare con un colpo di spugna, ho iniziato un percorso un pochino distante dal Pd, sempre nel centrosinistra, perchè non mi sono riconosciuto nell’attività politica del partito a livello comunale, regionale e nazionale, quindi mi sono sospeso dal partito e intendo continuare il mio percorso civico con il movimento Pescara Insieme, che a livello regionale fa parte di Abruzzo Insieme”.

D’altronde c’è un limite a tutto. Già tornare in giunta dopo un addio burrascoso non è semplice. Rientrare in un colpo solo anche nel partito contro il quale si è sparato a zero, sarebbe stato oggettivamente imbarazzante.

Diodati, infatti, dopo essere stato estromesso dalla giunta comunale nell’agosto scorso, per fare posto a Teodoro, aveva parlato di Alessandrini come di “un sindaco che brancola nel buio e che è il primo responsabile di questa situazione”, mentre aveva accusato D’Alfonso di essere responsabile “di una gestione padronale del partito, che nulla ha a che fare con il concetto di leadership”.

L’assessore tornato alla base, al riguardo, dice:

“E’ stato un atto di grande umiltà quello del sindaco, che mi è venuto a richiamare, anche perchè quando è successo quell’episodio spiacevole qualche mese fa, non sono stato assolutamente tenero con lui. Devo dire che il nostro rapporto, anche se non era più un rapporto di natura politica, sul piano personale in qualche modo e con qualche difficoltà, in questi mesi siamo riusciti a tenerlo in piedi. Per me non è stato facile accettare, ma la politica è una passione e ritengo che ci siano le condizioni per proseguire un lavoro che abbastanza proficuamente era stato fatto nei primi tre anni del mio assessorato”.

Sul punto si esprime anche Alessandrini:

“Ho provato un grande disagio, quando ho dovuto chiedere a Giuliano di fare un passo indietro, perchè le scelte del passato mi hanno profondamente attraversato dal punto di vista emotivo e ho sempre pensato che ci sarebbe stato un suo rientro in giunta. Oggi ci sono le condizioni per il suo rientro e quindi lo accogliamo con la consapevolezza che Giuliano è uno di noi”.

 

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